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22 Luglio 2015 alle 18:11 #3183AnonimoInattivo
Questo è stato un commento alla relazione del 14 luglio, ma essendo di interesse rotariano generale lo riporto qui con titolo-
IL ROTARY, NOI E…. LA POLITICA
di Gianluigi QuaglioIntervenendo nel dibattito interno all’eClub2072 sul tema della Libertà, che sarà il loro filo conduttore per il corrente Anno Rotariano, ho fatto le seguenti osservazioni.
Trentacinque anni fa la Libertà fu il tema prescelto anche da me, nell’anno del mio governatorato nel Distretto 2070, oggi diviso in 2071 e 2072.
Il mondo da allora è cambiato radicalmente, ma le speranze nate con la caduta del muro di Berlino sono state disattese. Non solo il nostro Paese, ma l’intero Occidente oggi è in gravi difficoltà, così da richiamare il ricordo di quanto precedeva la fine delle civiltà del passato.
Come allora, anche oggi, la corruzione dilaga, le tradizioni, radici della civiltà, sono disattese, e se non osteggiate. La casa pubblica non è certo nelle mani migliori…..
Si stanno distruggendo le istituzioni, fondamento della nostra civiltà, che traggono origine da realtà biologiche quale il rapporto fra generare e famiglia, base delle unioni animali, umana inclusa.
La libertà sembra non avere più limiti; spesso degenera in licenza!
Le quattro libertà umane essenziali enucleate da Roosevelt, che la vostra Presidente ha enucleato nel suo pregevole scritto, ai miei tempi erano prevaricate in alcuni Paesi e minacciate in altri. Ora il pericolo è globale e incombente. La loro difesa è evanescente e sottovalutata. Sembra di vivere i tempi che hanno preceduto la caduta delle civiltà del passato.
“La libertà per ciascuno di venerare Dio, a modo suo”? Il califfato è alle porte!
“La libertà dal bisogno”? La finanza domina! Si punisce il popolo greco, colpendolo nei bisogni primari, inclusa la salute!
La libertà dalla paura”? Non sostituiamo la paura con l’incoscienza!
Di queste cose il Rotary si può occupare, non sono ideologiche. L’ideologia divide. Il Rotary occupa di etica e dunque si deve occupare della cosa pubblica, del bene generale.
Il Manuale di Procedura, guida di riferimento ad uso dei dirigenti del Rotary, al paragrafo “Idee politiche” nella prima parte “Il Club,” così prescrive:
“Il Rotary e il suoi club devono astenersi scrupolosamente dal fare dichiarazioni politiche di parte.
Ai rotariani, inoltre, non è consentito fare dichiarazioni allo scopo di esercitare pressioni sui governi o pubbliche autorità”
Se il Rotary si dichiarasse politicamente schierato si porrebbe inevitabilmente in contrasto con parti delle comunità locali e internazionali. Inoltre, le diverse ideologie politiche, cosi come i diversi credo religiosi, potrebbero ingenerare nei club divisioni ed inimicizia, e il Rotary è proprio sull’amicizia che getta le basi della sua azione.
Ma nello stesso paragrafo, il Manuale di Procedura così recita:
“All’interno dei club….. I soci sono tenuti a informarsi e a organizzare dibattiti e discussioni affinché le loro conclusioni siano sempre il risultato di un confronto aperto e di una analisi approfondita dei fatti”.
Ai club dunque non solo è consentito, ma è loro dovere, formare e informare i soci e la comunità sui problemi fondamentali della convivenza.
Ce lo impongono le finalità del Rotary, le finalità che ci derivano dall’appartenervi: la pace nel mondo, il rispetto della dignità degli altri, la solidarietà, la difesa della libertà di pensero, di parola, d’intraprendere e, soprattutto, l’etica, personale, professionale e collettiva.Bologna, 15 luglio 2015
22 Luglio 2015 alle 18:13 #3184AnonimoInattivoRISPOSTA DEL GOVERNATORE PAOLO PASINI, INVIATA A ME PER MAIL:
Il tema toccato dall’eClub e così ben delineato dal PDG GianLuigi Quaglio è del tutto degno di attenzione.
Personalmente ritengo utile, ma un pò riduttivo, limitare il concetto di Libertà ad una possibilità, pratica, di scelta. Infatti sappiamo a quali condizionamenti siamo esposti e quanti messaggi, espliciti o impliciti, veicolano con sé la costrizione ad una scelta, costrizione non da tutti avvertita. Cosicché si pensa di scegliere liberamente quando, invece, si è orientati da ideologie, mode, opinioni diffuse, scarsa informazione, ecc.
A volte poi assorbiamo passivamente opinioni di altri, soprattutto se autorevoli commentatori di quotidiani, riviste o “anchor men” della TV.
Io credo, in ultima analisi, che il problema non sia scegliere “liberamente” a quale opzione rivolgersi. Ma identificare l’obbiettivo della Libertà: il “Vero Bene”, cioè la capacità di esercitare un giudizio che risponda alle esigenze “primarie” dell’Uomo:, Verità, Giustizia, Bellezza, Bontà (si fa così fatica a pronunciare questa parola così “demodè”…).
La Libertà dunque (come gli antichi pensatori sostenevano) va intesa come Libertas Major e cioè “Adesione al Bene”. Un movimento di tutta la Persona verso il Bene, vera “Patria” dell’Uomo Libero.
Per cui, per essere liberi occorre essere integralmente uomini.
Il Rotary può essere un valido contesto di promozione della Libertà?
Certamente!, in primo luogo, dal punto di vista conoscitivo, perché non può esimersi dall’esercitare il Giudizio circa il Bene che individua anche nelle più elementari e concrete circostanze della vita (anche nella declinazione di Bene Comune), in secondo luogo esercitando concretamente la pratica del Servire.
Nel primo caso, promuovendo tutte quelle occasioni di incontro e di dialogo tra “uomini di buona volontà” intesi a identificare le caratteristiche salienti del Bene Comune nelle circostanze quotidiane, Nel secondo caso aumentando l’impegno, come rotariani, nel Servire, ricordiamo infatti la celebre frase di Dostoevskij “La Libertà, nella sua più alta espressione consiste nel dare tutto e nel servire gli altri”.
Non è un caso che l’annata attuale del nostro Distretto, sia dedicata al Patrimonio, un patrimonio di bellezza, di cultura , di benessere sociale che promuova benessere economico ma che faccia trasparire, sempre più, criteri di giudizio chiari.
In tal modo sarà più facile, per noi rotariani identificare e contrastare le più evidenti falsificazioni, spacciate per libere opzioni, mentre si tratta di argomentazioni o di manipolazioni psicologiche e/o sociali che spesso conducono alla violenza o che allontanano da quel Bene cui la Libertà, opportunamente educata, tende per natura.
Naturalmente, mentre il nostro giudizio sui fatti e sulle idee, deve essere netto e consequenziale, sulle persone assume caratteristiche molto diverse, perseguendo il dialogo e la comprensione, insomma comprendendo come nessuno di noi sia esente da pecche e soggetto ad un giudizio definitivo!
Ho sempre fatto tesoro di quei versi di Shakespeare nell’Amleto, quando il Principe chiede al Ministro Polonio di trattare bene gli attori che sono arrivati al castello, al che Polonio risponde :”My lord, I will use them according to their desert (value)…” e Amleto replica “God’s bodykins, man, much better: use every man after his desert (value), and who should ‘scape whipping? Use them after your own honour and dignity: the less they deserve, the more merit is in your bounty.” -
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