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IL SALOTTO DELLE IDEE n.1
Il Consiglio di legislazione sollecita i Club ad adottare un proprio piano di formazione per attivare
nei confronti dei dirigenti e dei soci, in particolare dei nuovi soci, una indispensabile attività di
conoscenza del Rotary e dei suoi principi informatori.
In tale piano un ruolo centrale è riservato all’Istruttore di Club, ruolo che per la presente annata ho
accettato di svolgere nell’eClub 2072 sperando di poter dare un contributo di idee e di conoscenze
utili a favorire il buon funzionamento del Club; buon funzionamento a cui tengo particolarmente in
quanto convinto promotore della fondazione del primo eClub del Distretto e poi come
rappresentante speciale del Governatore e come socio onorario.
Il piano di formazione dell’eClub richiede una strategia attenta e particolare in quanto molti suoi
soci non hanno esperienza rotariana pregressa, anche se alcuni di loro ne hanno già vissuto e
condiviso gli ideali come rotaractiani.
Il diverso sistema prevalente di comunicazione è un altro motivo che differenzia metodi e contenuti
del piano e va prevalentemente sviluppato utilizzando le tecnologie informatiche. In tal senso credo
sia necessario prevedere nel sito del Club un’area dedicata alla formazione nella quale includere
documenti e siti d’interesse proposti sia dall’istruttore che dai dirigenti del Club e approvati dal
Consiglio Direttivo. Per garantire momenti di formazione interattiva è poi essenziale attivare un
forum (Il salotto delle idee) nella club house riservata su argomenti proposti dall’istruttore e
approvati dal Consiglio e mantenuti in linea per quindici giorni. Se si individuano argomenti di
particolare interesse può essere opportuno dedicare alla formazione una o più conviviali condotte
dall’istruttore o da un dirigente del Club.
Il piano è importante venga discusso e approvato nel corso di un Consiglio Direttivo tenuto in
riunione con presenza fisica e previo invio della proposta ai consiglieri almeno una settimana
prima.
Diceva Paul Harris che i soci dovevano essere scelti in base alla loro attività per poter “godere
dell’amicizia con uomini di ogni professione, allargando, in tal modo, il proprio orizzonte”.
Motore primo del Rotary delle origini è stata quindi l’amicizia, quella di cui sentiva il bisogno un
giovane professionista cresciuto nel Vermont esercitando la propria attività a Chicago, e che lo
portò a collocare il Rotary al di fuori di ogni questione religiosa e politica, a porre alla base del
sistema di relazioni interne ed esterne l’etica nell’agire dei singoli e a praticare la virtù rara della
tolleranza.
Ben presto i Rotariani si accorsero che l’amicizia e la cura dei reciproci interessi professionali non
era sufficiente a tenere in piedi un club. Si sentì cioè il bisogno di una forte motivazione e questa la
trovarono nell’aiutare i meno privilegiati a migliorare le proprie condizioni di vita, con il fine di
“Servire al di sopra di ogni interesse personale”.
Fin da allora il Rotary si è dimostrato fondamentalmente una filosofia di vita e precisamente la
filosofia del “Servire”, che per essere più aderente al reale spirito e al senso rotariano possiamo
tradurre con l’espressione. “rendersi utili”.
Oggi, in un mondo completamente cambiato gli ideali del Rotary, quali furono fissati da Paul Harris
sono ancora fondamentali ma gli strumenti utili per realizzarli si sono modificate e l’eClub lo
testimonia quanto meno differenziandosi nell’utilizzo delle tecnologie informatiche.
Questi valori trovano la loro più compiuta realizzazione nell’attività del Club e su queste premesse
è importante incontrarsi e confrontarsi per sempre meglio finalizzare le risorse umane,
economiche e tecnologiche del Club per indirizzare al meglio l’azione interna in relazione alla
quale propongo di approfondire il ruolo della dirigenza
Etica nella professione, sentimenti di amicizia, tolleranza e disponibilità a servire gli altri sono i
principi cardine del Rotary e quindi dei rotariani che sono chiamati a programmare e dirigere la vita
del Club. In un Club di recente fondazione è particolarmente importante che i dirigenti
contribuiscano in termini di idee e di azioni a consolidare le attività del club, garantendo una
continuità di obiettivi, puntando su progetti pluriennali e su un’organizzazione sempre più
strutturata e atta a recepire e sviluppare negli anni le iniziative proprie ed esclusive di ogni
presidente. A loro, come poi anche a tutti i soci, si chiede di “partecipare in amicizia per servire”
collaborando con entusiasmo e impegno alla realizzazione del programma, “dando il massimo”
della loro fede rotariana e dimostrando attaccamento al Club e partecipazione vera, anche nei
momenti di confronto e di dibattito, sempre costruttivi e utili. Per questi motivi è necessario
vengano scelti tra coloro che dimostrano evidenti doti rotariane e reale disponibilità a impegnare le
loro capacità e il loro tempo.
E’ essenziale che i dirigenti conoscano statuto e regolamento, contribuendo collegialmente in
questa fase iniziale a verificarli e modificarli ove risulti utile al buon funzionamento del Club, e che
esercitino i loro compiti in conformità alle regole operative indicate dal Rotary International riportate
nei manuali.
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7 anni, 6 mesi fa
Enrico Malpezzi