Riunione ordinaria n. 8 del 25 ottobre: “Un Socio si presenta” – Arturo Piana
Relazione settimana
RELAZIONE
Un Socio si presenta – Arturo Piana
Il nostro Presidente mi ha chiesto di fare una piccola relazione per presentarvi la mia persona e la mia attività. Aderisco volentieri a questa richiesta, anche se non è semplice descrivere me stesso.
Credo che abbiate avuto tutti il mio curriculum per cui cercherò di non ripetere cose già dette.
Riguardando la mia vita a ritroso, ritengo che l’elemento che più di ogni altro mi contraddistingua, sia una forte propensione all’associazionismo. Iniziai in giovane età con la politica, fui poi uno dei promotori della rinata goliardia, aderii al Leo Club prima ed al Lions Club dopo, associazione nella quale ricoprii per due volte la carica di presidente ed una quella di segretario. In tempi più recenti ho fondato un’associazione che si chiama Probononia che si occupa di valorizzazione della nostra città principalmente mediante cicli di conferenze di tema storico e artistico.
Ho iniziato la mia attuale occupazione da circa vent’anni ritrovandomi quasi per caso in un settore per me del tutto nuovo visto che, precedentemente, avevo esercitato per una decina d’anni la professione di grafico pubblicitario. Iniziai questa nuova attività occupandomi di sabbiatura e verniciatura d’impianti industriali collaborando con l’impresa dei miei suoceri essendo venuto a mancare il padre di mia moglie. Dopo circa cinque anni aprii un’impresa in proprio. Fu un esordio importante, il quanto la prima commessa acquisita dalla nuova ditta fu la verniciatura della parabola VLBI del radiotelescopio di Medicina (30 metri di diametro!) gestita in quei tempi dal CNR. Da allora ho sempre dovuto adeguare l’azienda alle mutate esigenze di mercato infatti, anche se solo dieci anni fa, le carpenterie metalliche necessitavano di verniciatura e di costante mantenimento, ora la tendenza è quella di utilizzare strutture zincate o in acciaio inox per cui l’applicazione di trattamenti anticorrosivi è enormemente calata. La cosa comunque non mi ha mai spaventato avendo fatto della flessibilità una delle principali caratteristiche dell’impresa. La varietà di miei interessi e la molteplicità di competenze delle mie maestranze mi hanno permesso di passare indifferentemente a lavorazioni del tutto diverse. Siamo così riusciti ad eseguire manutenzioni varie all’interno di supermercati, banche, capannoni, condomini, o case private eseguendo lavori da muratore, piastrellista, fabbro, falegname, montatore… Ovviamente per lavorazioni più specialistiche quali elettricista, termoidraulico ed altri, mi sono sempre avvalso della collaborazione di artigiani di fiducia abilitati a rilasciare le relative certificazioni.
Sono comunque in costante ricerca di nuovi lavori specializzati “di nicchia” cercando d’investire molto sulla formazione e su nuove attrezzature. Le mie maestranze hanno seguito corsi per applicazione pellicole adesive, per installatori di “linee vita”, per operatori in spazi confinati, per lavori su fune con tecniche alpinistiche…. Tutto ciò ci permette di poter eseguire lavorazioni particolari, anche in funzione di adeguamenti a nuove normative, quali installazioni di linee vita, compartimentazioni antincendio, rivestimenti alimentari certificati HACCP, applicazioni di pellicole di sicurezza su vetrate, consolidamenti strutturali, pavimentazioni di sicurezza, viabilità interne di stabilimenti, allontanamento volatili…. Tutto ciò senza disdegnare il restauro della facciata di un palazzo, di un appartamento o il rifacimento di un bagno. Abbiamo affrontato tanti lavori diversi, tante esperienze sempre nuove, tante sfide portate a termine. Convenivano con me i miei dipendenti quando tempo addietro dissi loro di non potersi lamentare nello svolgere un lavoro noioso e ripetitivo.
Ho sempre cercato di svolgere qualsiasi attività con scrupolo e passione, ma quella che sempre più mi ha entusiasmato è stata quella del restauro storico artistico.
Il mio interesse da sempre coltivato per la storia e l’arte locale, è stato di complemento ad una innata abilità manuale (scusate l’immodestia) acquisita fin da bambino coltivando vari hobbies tra i quali modellismo, scultura e pittura, poi affinata col decennale esercizio della grafica pubblicitaria.
Purtroppo in questo momento, il settore del restauro non sta conoscendo un periodo particolarmente roseo ( nei tempi di crisi tutto ciò che non è indispensabile ed urgente viene procrastinato), ma nel passato sono stati vari i lavori che ho affrontato in questo campo. La mia impresa ha effettuato il restauro completo di tre chiese, un oratorio, un campanile, una particolare ed elegante struttura liberty, una sala “alla boscareccia” di un palazzo fine ‘700, il paramento murario inferiore esterno della torre Prendiparte, vari interventi in immobili d’epoca. Partendo dai consolidamenti strutturali con applicazioni di tiranti, barre di vetroresina, profilati metallici ed iniezioni di resine, abbiamo anche eseguito trattamenti deumidificanti (principalmente con sistema ad inversione osmotica), risanamento e rifacimento degli intonaci con materiali tradizionali quali la calce idraulica pura ed in taluni casi, come nel caso della torre Prendiparte, con inerti ricavati da arenaria locale. In molte occasioni abbiamo dovuto procedere al consolidamento di arellati (sorta di controsoffitti in cannucciato accoppiato a gesso ed intonaco) mediante apposizione di reti in fibra di vetro spalmate con malta a base di gesso e resina acrilica se raggiungibili dal di sopra, o con inserimento di viti affogate nell’intonaco se costretti ad agire solo da sotto. Abbiamo eseguito la pulizia mediante impacchi ed appositi prodotti, seguita dal consolidamento con resine, di superfici in materiale lapideo di statue, elementi architettonici, paramenti murari. E’ stata trattata arenaria locale, pietra serena, selenite, pietra di Vicenza, marmo rosso di Verona, laterizi vari….. In taluni casi il manufatto ha richiesto anche un restauro estetico per cui si è proceduto ad un reintegro delle lacune con utilizzo di malte appropriate rifacendo nasi, riccioli, volute. Tutto ciò sempre nel rispetto di quelli che considero i due principi basilari del restauro: la riconoscibilità dell’intervento e la sua reversibilità che consiste nella possibilità di poter sempre asportare, senza lasciar traccia, tutto ciò che è stato aggiunto. Abbiamo più volte affrontato anche il restauro pittorico di volte e pareti in varie chiese partendo dal consolidamento dell’esistente ed il reintegro delle lacune, lo stesso dicasi per fregi e stucchi.
Per qualificarmi maggiormente in questo tipo di lavori, ho costantemente dovuto documentarmi in materia studiando vari testi di restauro. In particolare ho approfondito temi quali tecniche edilizie tradizionali e materiali da costruzione locali. Essendo anche un appassionato esploratore di vestigia del passato (sono tra l’altro membro dell’Associazione Bologna sotterranea) sempre con macchina fotografica al seguito, o alla peggio con la camera del telefonino, ho potuto raccogliere un discreto numero di fotografie sull’argomento documentando i vari materiali da costruzione tradizionali della nostra zona, la loro messa in opera, il loro utilizzo e le tecniche costruttive, le cave o i luoghi d’estrazione.
Raccogliendo ed ordinando questo materiale fotografico, ho potuto ricavarne una sintesi che lo scorso anno ho presentato in palazzo comunale, nell’ambito di una conferenza sull’edilizia storica bolognese che aveva anche oratori di prestigio quali l’Architetto Cervellati ed inserita tra le manifestazioni della Festa internazionale della storia. Un’esposizione di circa un’ora di tempo che esamina tutti i materiali tradizionali da costruzione del bolognese, sia naturali che artificiali, i luoghi d’estrazione ed esempi d’impiego, in cui vengono presi in considerazione rocce quali la selenite (gesso) nelle sue varie forme o l’arenaria con i problemi di conservazione che oggi presenta, la terracotta che è di gran lunga il materiale più utilizzato nella nostra città tanto da attribuire a Bologna la qualifica di “la rossa”, gli inerti, i legnami ed i metalli.
Avendo inoltre tra i miei interessi anche la storia della viabilità, ho posto in relazione i materiali da costruzione con il loro trasporto lungo le vie di accesso in città spaziando dall’antichità fin quasi ai giorni nostri.
A questo punto, sperando di far cosa gradita, è mio desiderio lanciare la proposta di proiettare, durante una serata di Club, l’esposizione di questo materiale fotografico che potrei commentare di persona.
Un saluto a tutti.
Arturo Piana