Relazione settimana

RELAZIONE

ROTARY E-CLUB

Il volto nuovo del Rotary

La storia dell’evoluzione degli e-club: dal progetto ideale alla concreta realizzazione.

 

Alla convention del 1930 a Chicago, Paul Harris disse: “Il Rotary, se vuole realizzare il suo destino, deve essere evolutivo in ogni tempo, rivoluzionario in qualche occasione”. Ancora Paul Harris nel 1945, su “The Rotarian”, scrive che il Rotary deve essere all’avanguardia per non rimanere arretrato nel progresso di un mondo in rapida evoluzione e nel suo libro La mia strada verso il Rotary conferma questo concetto, dicendo che il Rotary ha bisogno di persone con visione microscopica per esplorare molecole, atomi ed elettroni, ma ha bisogno anche di persone con visione telescopica per esplorare le stelle. Su quest’ultima falsariga, alla Convention di Singapore del 1999, Clifford L. Dochterman, presidente della Commissione Sogni per il Futuro (il motto del presidente 1998-99, James L. Lacy, era “Vivi il tuo sogno rotariano”), disse che nel Rotary ci sono rotariani che vedono come questioni vitali per il suo futuro l’assiduità, le classifiche, i bilanci, ecc. e altri che, guardando oltre, non vedono limiti alle capacità di servizio del Rotary a beneficio del mondo. Disse anche che per il futuro del Rotary sono necessarie entrambi questi modi di vedere le cose e che, nell’ambito della “visione telescopica”, per un buon futuro, si devono attrarre persone giovani, abbandonando alcune vecchie formalità e procedure, presentandosi con un linguaggio nuovo e con nuove forme di riunione, tenendo presente che la nuova generazione “parla il linguaggio del collegamento in rete, del volontariato, della comunicazione cibernetica, dell’interfacciamento”.

IL PROGETTO

Passarono due anni dal discorso di Dochterman e, nell’aprile 2001, su imput del presidente Frank J. Devlyn, con l’obiettivo di trovare nuove vie per attrarre nuovi soci, il Consiglio di Legislazione, dopo aver approvato la risoluzione 01-186 con la quale si consentiva al Consiglio Centrale di varare un piano di progetti pilota fino a 200 club sperimentali con operatività diverse da quella consueta, con la risoluzione 01-226 richiese al Consiglio Centrale di considerare varie modifiche ai documenti costitutivi del R.I. affinché si potessero costituire club definiti, con il termine allora in uso, cibernetici. In questo stesso periodo, nell’ambito del piano dei progetti ROTARY E-CLUB il volto nuovo del Rotary La storia dell’evoluzione degli e-club: dal progetto ideale alla concreta realizzazione. FOCUS 28 ROTARY dicembre 2015 E-CLUB 29 focus pilota e per sviluppare l’idea di un club cibernetico, nel Distretto 5450 (USA) venne costituita una commissione, la quale, nel settembre 2001, ottenne dal Consiglio Centrale il riconoscimento di Rotary cyber-club provvisorio. Da questo cyber-club provvisorio, con padrino il RC Boulder (USA), il 4 gennaio 2002 nacque il primo cyber-club al mondo, il Rotary E-Club of District 5450, che si diede il motto Service Above Self on the Internet e, in analogia al nome di quello tradizionale sorto storicamente per primo a Chicago, prese il nome di Rotary E-Club One, dando così iniziò al test di validazione dei club elettronici e diventando il punto di riferimento per tutti quelli che sarebbero nati successivamente. Seguendo le indicazioni del Consiglio di Legislazione del 2001, il Consiglio Centrale, con la decisione 348 del giugno dello stesso anno, convenne nel supportare un progetto pilota per i Rotary club cibernetici che avessero dettati costitutivi innovativi e flessibili, al fine di consentire lo svolgimento di attività attraverso comunicazioni elettroniche e chiese al Segretario Generale, Edwin H. Futa, di presentare una proposta in tal senso per la riunione di febbraio 2002, differendone poi l’esame a quella di giugno. In settembre 2001, il Segretario Generale, al fine di avere informazioni e idee da far confluire in una proposta da sottoporre all’esame del Consiglio Centrale, contattò rotariani che erano stati coinvolti nelle commissioni tecnologiche del Rotary, soci delle Fellowship utilizzatori di computer (ICURF) e rotariani su Internet (ROTI), nonché i coordinatori distrettuali per le comunicazioni internet (DICC) per l’annata 2001-02. Pervennero diciannove proposte dai quattro continenti, compresi i suggerimenti forniti dal già esistente Rotary E-Club One, la cui nascita aveva fin da subito suscitato molto interesse nel mondo rotariano ponendosi come stimolo per formare altri cyber-club. Così, nella riunione del giugno 2002 il Consiglio Centrale approvò il Progetto Pilota Cyber Rotary, stabilendo una fase sperimentale con un periodo di prova previsto in quattro anni, successivamente prolungato dallo stesso Consiglio Centrale, nella riunione di giugno 2005, fino al 30 giugno 2010. In giugno 2004 il Consiglio di Legislazione approvò poi l’emendamento 04-18, in base al quale tutti i rotariani avrebbero potuto compensare l’assenza a una riunione del proprio club, svolgendo un’attività interattiva di almeno 30 minuti consecutivi sul sito web di un club cibernetico. Il mese successivo, luglio 2004, considerando che il Rotary è un’organizzazione non governativa riconosciuta dall’ONU e che quindi si sarebbe dovuto adeguare al protocollo delle Nazioni Unite, il Rotary E-Club One, che peraltro già era nato con quella dicitura, propose al Consiglio Centrale di modificare la denominazione di cyber-club in quella di e-club, dove “e” sta per elettronico. Il consiglio Centrale recepì la proposta, rinominando il progetto in Progetto Pilota Rotary E-Club e poiché era in uso scrivere indifferentemente eclub o e-club, per dare uniformità di impostazione e di immagine decise che dovesse esserci il trattino all’interno del nome, con la lettera “e” maiuscola quando si fosse indicato per intero il nome del club e che il termine e-club fosse sempre preceduto dalla parola Rotary. Il 1° luglio 2004 iniziò così la fase sperimentale degli e-club, con scadenza al 30 giugno 2010, e al termine del periodo di adesione (2006) il progetto vide la partecipazione, oltre alla presenza del già riconosciuto Rotary E-Club One, di 14 e-club pilota: quattro negli USA, due in Brasile e uno ciascuno in Messico, Inghilterra, Finlandia, Norvegia, Grecia, Singapore, Hong Kong e Taiwan. Al fine di un coordinamento FOCUS 30 ROTARY dicembre 2015 internazionale per scambi e verifiche di esperienze, questi e-club, su iniziativa del primo club elettronico europeo, quello di Verkkorotary (Distretto 1420 – Finlandia), si riunirono periodicamente in videoconferenza, dialogando in inglese, con la partecipazione da parte di ciascun e-club di un socio appositamente delegato. Per partecipare al progetto pilota i distretti interessati presentarono un modulo sottoscritto dal Governatore in carica e da quello eletto, accettando esplicitamente gli impegni per potervi aderire, che erano quelli di permanervi fino alla sua conclusione, pagare le quote R.I, avere statuto e regolamento che includessero l’oggetto del Rotary, mantenere un sito web, avere regolari riunioni con comunicazioni elettroniche, offrire la possibilità di recupero di riunioni perse ai soci di altri club, condividere con il Rotary il materiale per l’orientamento e la formazione dei soci, impegnarsi a operare al termine del periodo pilota sulla base dei documenti costituzionali rotariani in vigore a quel momento. In giugno 2008 si svolse una riunione del Consiglio Centrale entrante per l’annata 2008-09, a cui partecipò anche Chris Joscelyne, “anima” del Rotary E-Club One, il quale relazionò dettagliatamente sullo stato di avanzamento del progetto pilota, portando tutti i consiglieri alla determinazione che sarebbe stato opportuno che gli e-club diventassero permanenti, convincendo così, dopo una nutrita sessione di domande e risposte, anche alcuni di loro che nutrivano qualche perplessità. Nei sei anni di esperimento gli e-club pilota cooptarono 360 soci (dei quali 146 già rotariani, compresi 4 PDG) distribuiti in 30 paesi, realizzarono 586 progetti d’azione e donarono alla Fondazione Rotary circa 150.000 USD. Alla luce di questi risultati, nel corso del Consiglio di Legislazione di giugno 2010, i delegati, dopo oltre un’ora di discussione, approvarono l’emendamento 10-06, presentato per conto del Consiglio Centrale dal Consigliere Antonio Hallage, che, prospettando le opportune modifiche a statuto e regolamento tipo, rese gli e-club, definiti come “Rotary club che si riuniscono a mezzo di comunicazioni elettroniche”, parte integrante e permanente del Rotary International, ma con un massimo di due per ciascun distretto. L’emendamento fu approvato con 430 voti a favore e 85 contrari e la decisione fu salutata da un grande applauso. Dei 14 e-club sperimentali, solamente due, quello brasiliano del Distretto 4530 e quello norvegese, non raggiunsero i risultati richiesti dal Rotary, essendosi concentrati più sugli aspetti tecnologici che su quelli del servizio e dell’affiatamento, e ad essi venne ritirata la Carta Costitutiva a far data dal 30 giugno 2010. Dopo la storica decisione del Consiglio di Legislazione 2010 gli e-club proliferarono e dopo 3 anni diventarono 140, distribuiti in 130 distretti, per un totale di oltre 4.000 soci (45 % di donne contro il 30% dei club tradizionali ed età media di 47 anni contro i 57), operando in maniera tanto proficua che il Consiglio di Legislazione di aprile 2013, con la risoluzione 13-54 proposta dal Consiglio Centrale e approvata con 295 voti favorevoli e 220 contrari, eliminò il limite di due e-club per ciascun distretto.

I ROTARY E-CLUB

La creazione dei Rotary e-club ha suscitato e suscita ancora qualche perplessità, se non addirittura contrarietà in alcuni rotariani restii a questo cambiamento, sostanzialmente perché non si capacitano di come essi possano funzionare; ma in realtà il funzionamento è semplice ed efficiente, come si vedrà proseguendo nella lettura di questo articolo. Gli e-club del Rotary sono un modo nuovo di “fare” Rotary, con riunioni effettuate utilizzando mezzi di comunicazione E-CLUB 31 focus elettronica, quali chat, videoconferenza, blog, forum, ecc. rivolti in particolare ai giovani e a chi, avendo i requisiti per poter essere rotariano, ha difficoltà a partecipare di persona alle riunioni e alle attività dei club tradizionali per motivi vari, quali impegni familiari o di lavoro, viaggi frequenti, problemi di salute o di mobilità, età avanzata, residenza in località lontane da un Rotary club. Come recita il motto del Rotary E-Club 3780 (Filippine), gli e-club si propongono di “estendere il servizio del Rotary oltre i limiti di tempo e di luogo”. Il Consiglio Centrale del Rotary, fin dal 2002, ha indicato gli obiettivi principali a cui puntano gli e-club con l’utilizzo di Internet: mantenere rotariani che per questioni contingenti potrebbero dimettersi dai club tradizionali; reinserire rotariani usciti dal Rotary per difficoltà a frequentare i club tradizionali; attrarre nuovi rotariani, in particolare i giovani; facilitare i contatti tra i soci, anche durante l’arco della settimana; realizzare progetti di servizio condivisi, sulla base di rapporti amichevoli tra i soci; gestire i progetti di servizio. Questi obiettivi sono raggiungibili perché, con l’utilizzo di Internet, tutti i soci possono soddisfare i loro impegni rotariani di servizio e di presenza ovunque e in qualsiasi momento e, per il loro raggiungimento, il Consiglio Centrale indica anche dieci concetti guida:

  1. chiarezza di intenti;
  2. impegno verso l’eccellenza;
  3. leadership lungimirante;
  4. sana progettazione organizzativa;
  5. significativi progetti e attività;
  6. continuo contatto tra i soci;
  7. interazioni improntate ad armonia e amicizia tra soci;
  8. l’adesione a uno sviluppo attento e armonizzato con la società;
  9. cooperazione con il distretto;
  10. uso efficace delle tecnologie.

I concetti guida sono praticamente gli stessi dei club tradizionali, ma leggendoli ci si sorprende nel trovare per i club elettronici solo all’ultimo posto l’uso efficace delle tecnologie, che sono proprio quelle che li caratterizzano; ma i club elettronici di maggior successo sanno bene che la tecnologia è solo uno strumento per gestire l’e-club e i suoi progetti d’azione e nulla di più. In sostanza, i primi scopi degli e-club sono quelli della conservazione e dello sviluppo dell’effettivo.

LE REGOLE

Gli e-club osservano la stessa normativa prevista per tutti i Rotary club tradizionali, da loro chiamati “di terra”, operando con gli stessi diritti e doveri e, come si legge sul sito del Rotary, “si riuniscono settimanalmente, svolgono progetti d’azione nelle comunità locali e internazionali, sostengono la Fondazione Rotary e praticano l’affiatamento con gli altri soci”. La tessera di un e-club, quindi, consente al socio di frequentare tutti i club tradizionali del mondo, così come i soci dei club tradizionali possono frequentare tutti gli e-club. I soci degli e-club sono anzi incoraggiati a frequentare, oltre che altri e-club, anche i club “di terra”. Il Consiglio Centrale assegna ciascun e-club a un Distretto. La formula degli e-club può essere utilizzata anche per i club satellite, ma non per i Rotaract club e gli Interact club. Statuto e Regolamento per gli e-club sono gli stessi dei club tradizionali, con qualche marginale adattamento relativo alle caratteristiche specifiche di un club elettronico. Uno di questi adattamenti, evidente espressione dell’internazionalità del Rotary, è quello che, non avendo Internet confini, l’e-club nasce di regola senza limiti territoriali, pur appartenendo a un Distretto, e, quindi, i soci possono essere cooptati in ogni parte del mondo, dove sia presente il Rotary stesso. Il Consiglio di Legislazione 2010, però, con l’approvazione dell’emendamento 10-06, diede loro anche la possibilità di darsi confini territoriali o di rivolgersi a determinate comunità, ma solo dietro approvazione del Consiglio Centrale. Il Consiglio di Legislazione 2013, approvando con 276 voti a favore e 231 contrari l’emendamento 13-104 presentato dal RC Mussoorie, Uttarakhand, India, con l’appoggio del Distretto 3080, invece, riconobbe questa possibilità ai consigli direttivi dei singoli e-club, come loro scelta autonoma e indipendente, FOCUS 32 ROTARY dicembre 2015 con facoltà di modificarla in qualunque momento. Sarebbe tuttavia opportuno che gli e-club, prima di fare una modifica, valutassero bene l’impatto che avrebbe il cambiamento sulla conservazione e sullo sviluppo dell’effettivo. Gli e-club, quindi, incentrano le loro iniziative su specifiche aree geografiche con progetti d’azione locali per le comunità dove risiedono i soci o gruppi di soci, i quali possono partecipare di persona, e promuovono il servizio internazionale avviando progetti o collaborando con altri Rotary club in tutto il mondo. La differenza di base tra i club tradizionali e gli e-club, quindi, sta solo nel fatto che questi, invece di effettuare le riunioni ordinarie di persona, le svolgono sul loro sito web. Questo non esclude per i soci dei club elettronici la possibilità di effettuare incontri di persona, anche conviviali, periodicamente oppure in occasione di manifestazioni rotariane distrettuali e internazionali, di esecuzione di progetti di servizio, di viaggi in Italia dei soci che risiedono all’estero e, viceversa, dei soci italiani che si recano all’estero; tutti utili al fine di rafforzare l’affiatamento tra i soci. Attenzione, però! Gli incontri di persona, periodici o saltuari, sono assolutamente facoltativi e non valgono ai fini dell’assiduità. È invalso l’uso di distinguere due tipologie di e-club: quelli “puri”, senza confini territoriali, con riunioni solo su Internet e con soci che possono risiedere ovunque sia presente il Rotary; e quelli “ibridi”, in aree geografiche circoscritte, con soci di norma residenti nell’area, i quali svolgono due o tre riunioni mensili su Internet e una o due di persona. Nel Manuale di procedura, però, si parla sempre ed esclusivamente di e-club senza alcun termine aggiuntivo di differenziazione, e di conseguenza gli e-club cosiddetti “ibridi” non sono previsti. Anzi, l’utilizzo di questa terminologia, che non rientra nel lessico rotariano, pare non essere gradita dal Rotary, in quanto porta a credere erroneamente che per gli e-club anche le riunioni di persona siano valide al fine dell’assiduità, mentre a questo fine vale solo la regola che le riunioni ordinarie devono avvenire tutte e sempre tramite Internet. E questa regola, ovviamente, vale anche per gli e-club cosiddetti “ibridi”, che si sono dati confini territoriali. Per quanto riguarda il SIPE, se il presidente eletto non risiede molto lontano dal distretto di appartenenza dell’e-club, egli può ovviamente partecipare a quello del suo distretto; diversamente, può chiedere di partecipare al SIPE del distretto in cui risiede, oppure il suo Governatore potrebbe organizzare per lui un apposito webinar.

LE RIUNIONI

Come si legge sul sito del Rotary, “le riunioni degli e-club si svolgono su un sito web esclusivo. L’orario ufficiale della riunione è determinato dal momento in cui l’amministratore web (webmaster) o il segretario di club pubblica il materiale sul sito per la discussione settimanale, ma i soci possono accedere al sito web a loro piacimento a qualsiasi orario della settimana”. Questa è la formula più in uso, che, con l’utilizzo di blog o di forum nell’area riservata del sito, prevede riunioni asincrone, in quanto i partecipanti non devono essere online alla stesso momento, ma ogni socio vi entra quando più gli è comodo, interagendo nell’arco di una settimana con le attività proposte nel giorno della riunione, postando uno o più commenti al fine di essere considerato presente nella riunione stessa. Ma, sempre nel sito del Rotary, si legge che le riunioni si possono svolgere anche in diversi formati come “chat, webinar, videoconferenze, bacheche, messaggi istantanei o Skype per facilitare la comunicazione” e quindi, con formula simultanea, in giorni e orari prefissati, come nei club “di terra”. Normalmente, ogni socio di e-club riceve dal proprio segretario una mail di promemoria, che avvisa dell’avvenuta pubblicazione della riunione, se asincrona, o ricorda il giorno e l’ora di quella simultanea. Le riunioni si svolgono nella lingua ufficiale scelta da ciascun e-club, quasi sempre quella del distretto di appartenenza, ma qualche e-club imposta anche una riunione mensile in lingua inglese, anziché nella sua lingua ufficiale, per favorire la partecipazione di rotariani di Paesi diversi e diverse lingue. Le riunioni generalmente si svolgono con un ordine del giorno che, oltre a comunicazioni e informazioni rotariane, prevede una relazione su argomenti d’interesse comune dei soci, di E-CLUB 33 focus norma riguardanti il Rotary o, se diversi, comunque attinenti alle aree d’intervento del Rotary. Alle riunioni possono partecipare rotariani in visita, con richiesta avanzata direttamente dal sito web compilando l’apposito form oppure via mail, e ospiti invitati dai soci. Inoltre, oltre che con l’effettuazione di una visita in una riunione ordinaria settimanale, per tutti i rotariani è possibile il recupero di assenze a riunioni del proprio club con un’attività interattiva di almeno 30 minuti continui tramite il sito di un e-club, effettuata nei quattordici giorni prima o dopo la riunione a cui non potranno o non hanno potuto partecipare, come previsto all’art. 9 dello statuto tipo dei Rotary club. Se si effettua attività interattiva, questa va attestata con la compilazione e l’invio direttamente dal sito di un form nel quale il rotariano, per provare la sua corretta interazione, deve scrivere e commentare quanto ha letto o visto. Ricevuto e controllato il form, il segretario dell’e-club provvede a inviare via mail al rotariano o al segretario del suo club la conferma della avvenuta compensazione dell’assenza. Alcuni e-club, al fine di ricevere contributi per finanziare i loro progetti di servizio, propongono ai rotariani, che compensano l’assenza sul loro sito, di donare direttamente dal sito stesso un importo corrispondente al costo che si sarebbe sostenuto con il pasto di una riunione conviviale. La visita ufficiale del Governatore per gli e-club con riunioni asincrone può essere svolta con una sua relazione scritta pubblicata in una specifica riunione e in chat o in videoconferenza per quelli che effettuano riunioni simultanee; ma anche in caso di un e-club che effettua riunioni asincrone si può organizzare una videoconferenza ad hoc. Ai fini dell’assiduità per gli e-club valgono le stesse regole dei club tradizionali, con il vantaggio che il raggiungimento di una buona percentuale di assiduità è agevolata dalla possibilità di poter usare smartphone, tablet e ogni altro tipo di nuovi strumenti di comunicazione elettronica, ovunque ci si trovi e in qualsiasi momento. Alcuni e-club, in aggiunta al tempo dedicato alle riunioni ordinarie, richiedono a ciascun socio, per ogni trimestre o quadrimestre, da 8 a 12 ore di servizio operativo a favore della comunità dove risiedono, anche in collaborazione con i Rotary club locali, in sostituzione del tempo che avrebbero trascorso seduti in un club tradizionale. Le occasioni di affiatamento tra i soci degli e-club, oltre che nel coinvolgimento nella gestione dell’e-club stesso e in occasione delle attività dei progetti di servizio, sono varie: interazione prolungata nel tempo sul sito, contatti costanti via mail (alcuni e-club, che effettuano riunioni asincrone, inoltrano a tutti i soci con mail i commenti non appena pubblicati nel blog o nel forum della riunione), incontri individuali o di gruppo in video-chat, riunioni conviviali facoltative in occasioni varie. L’impostazione degli e-club asincroni, in particolare, favorisce una maggiore e più continua interazione tra “tutti” i soci, pressoché quotidiana e distribuita nell’arco di una settimana, creando spesso più affiatamento di quanto possa normalmente nascere tra soci che si incontrano una sola volta alla settimana, magari, come capita, sempre gli stessi seduti allo stesso tavolo.

LA COMPAGINE SOCIALE

Come nei club tradizionali i soci entrano a far parte dell’eclub su invito, in rappresentanza della propria categoria professionale o imprenditoriale o della propria attività, con la disponibilità a dedicare un po’ del proprio tempo alle attività rotariane e mettendo a disposizione della collettività le proprie conoscenze ed esperienze per eseguire progetti di servizio. Se da un lato è importante considerare che un Rotary e-club non deve aver la pretesa di portar via soci ai club tradizionali, ma solo recuperare quelli che altrimenti andrebbero persi al Rotary per problemi vari, dall’altro lato un e-club non è certo una via d’accesso facilitata al Rotary. Anzi, i requisiti necessari per la cooptazione dei soci devono essere verificati con più attenzione e scrupolosità e, come si legge sul sito del Rotary, “l’eccellenza della qualità di un candidato di un e-club può essere garantita solo dalla certezza delle referenze e dalla perfetta conoscenza che ne ha il socio presentatore”. Anche la procedura per la cooptazione nell’e-club di un nuovo socio ricalca generalmente quella tradizionale. Oltre che da un socio dell’e-club, nuovi potenziali soci possono essere presentati, di norma con referenze scritte, anche da almeno FOCUS 34 ROTARY dicembre 2015 due o tre soci di altri Rotary club e, prima di essere invitati a far parte dell’e-club, devono partecipare a un certo numero di riunioni come ospiti, in modo di dar loro un’idea più chiara di cosa sia il Rotary (se non sono mai entrati in contatto con questa realtà prima) e di dare all’e-club la possibilità di verificare il loro effettivo interesse a diventarne soci. In caso di cooptazione di un rotariano proveniente da un altro club, egli si deve prima dimettere dal vecchio club, in quanto, come noto, non è possibile essere soci attivi in più di un club, permanendo la possibilità di essere socio attivo in uno e socio onorario nell’altro. L’affiliazione a un e-club, come indicato dal Rotary, richiede conoscenze almeno basilari di internet, inclusa la capacità di navigare nel web con dimestichezza. Inoltre, i soci dovrebbero avere una conoscenza pratica delle applicazioni che offrono la protezione della privacy online, in modo che nessun socio possa compromettere le informazioni personali riservate di un altro socio. I soci pagano quote, eseguono progetti di servizio comunitari e lavorano come avviene in qualsiasi altro club “di terra” e devono abbonarsi a “The Rotarian”, oppure alla rivista regionale riconosciuta dal Rotary. Rientrando tra gli scopi degli e-club quello di attrarre giovani, buoni bacini di reclutamento di nuovi soci sono quelli dei rotaractiani che vedono già realizzati i propri obiettivi nel Rotaract o che hanno superato i 30 anni di età, degli alumni della Fondazione Rotary, dei partecipanti allo Scambio dei Gruppi di Studio e al Ryla. Nel contempo, gli e-club tornano utili a persone in età avanzata e, quindi, la base sociale è aperta a tutte le età. Sarebbe preferibile che il numero dei soci di un e-club non superasse le 40 unità, al fine di consentire una corretta e più efficace interazione tra di loro, con il coinvolgimento di tutti.

COME FONDARE UN ROTARY E-CLUB

Anche la procedura di fondazione di un e-club è identica a quella per la costituzione di un club tradizionale: coinvolgimento della commissione distrettuale per l’effettivo, nomina da parte del Governatore di un suo Rappresentante Speciale, studio di fattibilità, ricerca dei soci fondatori, e-club provvisorio, eventuali club padrini, invio della domanda di ammissione al Rotary con relativi allegati. L’unica ovvia particolarità è quella della creazione obbligatoria di un sito web dedicato, per il quale è importante seguire le indicazioni fornite dalla Guida Pratica per Siti Web di Club edita dal Rotary e del quale, ovviamente, gli e-club sono responsabili per i costi associati all’acquisto del dominio e per il mantenimento della presenza su Internet. È di fondamentale importanza, perciò, che tra i soci fondatori ci sia qualcuno in grado di creare, gestire e aggiornare costantemente il sito, che, come richiesto dal Rotary, deve essere semplice e accogliente e in possesso dei seguenti requisiti tecnici: esclusivo; piattaforma per condurre riunioni online; area riservata ai soci ed eventuali ospiti per l’accesso alle riunioni; sistema di pagamenti online per le quote sociali ed eventuali donazioni; possibilità per i rotariani di poter recuperare riunioni mancate interagendo per almeno 30 minuti continui sul sito; possibilità per i rotariani di poter partecipare alle riunioni online, anche per recuperare riunioni mancate. Il sito, quindi, deve avere un’area pubblica per i visitatori e per il recupero online di assenze a riunioni da parte dei rotariani, nonché un’area riservata ai soci e agli ospiti, spesso chiamata Club House, per la gestione della vita interna dell’e-club. I soci di un Rotary e-club sono tenuti a visitare la loro Club House con lo stesso obbligo di frequenza della propria sede da parte dei soci di un club “di terra” e deve offrire un contenuto di alta qualità per mantenere alto il loro interesse e incoraggiarne, per l’appunto, la regolare partecipazione. Nella Club House, oltre l’accesso alla riunione, è possibile inserire i dati personali di ciascun socio, organigrammi, documenti costitutivi, delibere di consiglio e assemblee, bilanci, gestione dei progetti di servizio, annuari e quant’altro possa essere d’interesse o di utilità per i soci. Ogni e-club al momento della sua costituzione decide in quale lingua e con quale moneta opererà, che normalmente sono quelle del distretto di appartenenza, ma alcuni e-club nei loro siti web impostano le pagine anche in inglese o, quando E-CLUB 35 focus hanno un’impronta spiccatamente internazionale con soci di diverse lingue, solo in inglese anche se l’e-club non è di area anglofona; altri prevedono la possibilità della traduzione automatica online. Le quote associative annuali e d’ingresso degli e-club, non dovendo ovviamente sostenere costi per conviviali, sono più basse di quelle dei club tradizionali. Per quelle annuali gli importi, espressi nella nostra moneta, variano, secondo le realtà economiche di ciascun Paese e le specifiche quote dovute ai singoli Distretti, da 180 a 600 Euro all’anno. Alcuni e-club applicano quote ridotte per i soci al di sotto dei 35 anni e altri non applicano per loro la quota d’ingresso. Il nome e l’indirizzo web di un e-club di norma devono identificarlo con il numero del distretto di appartenenza o dell’area geografica in cui nasce; ma da ultimo sono sorti anche e-club “tematici”, con nome riferito a una comunità di soci con gli stessi interessi. È preferibile che nel primo anno di vita almeno la metà del numero totale dei soci e tutto il consiglio direttivo siano rotariani o ex rotariani, per evitare difficoltà organizzative e gestionali che altrimenti potrebbero sorgere senza poter contare sulla loro esperienza.

E-CLUB NEL MONDO E SU INTERNET

Come già sappiamo, il primo Rotary e-club al mondo è stato il Rotary E-Club One (Distretto 5450) nato negli USA nel 2002, mentre il primo e-club creato fuori dagli USA. è stato il Rotary E-Club Distrito 4500 in Brasile nel 2003. A quelli delle americhe, nel 2004 hanno fatto seguito il primo e-club in Asia, Rotary E-Club 3310 (Singapore), e il primo in Europa, Rotary E-Club Verkkorotary (Distretto 1420 – Finlandia), mentre in Africa il primo a nascere è stato il Rotary E-Club of South Africa (Distretto 9370) nel 2010. Nel mondo, alla data del 7 dicembre 2015, si contano 264 e-club, tutti rintracciabili dal sito del Rotary. La primogenitura degli e-club in Italia spetta al Rotary E-Club Rom@ (Distretto 2080), nato il 14 aprile 2011, a cui ha fatto seguito, nel 2012, il Rotary E-Club 2050. Il Distretto 2050 si caratterizza come quello con il maggior numero di e-club in Italia, dal momento che, dopo il primo, vi nacquero altri tre e-club: nel 2013 il Rotary E-Club Arte Distretto 2050, nel 2014, in collaborazione con la Fellowship Esperanto, il Rotary E-Club Esperanto e, nel 2015, il Rotary E-Club Victorinus Feltrensis Distretto 2050. Alla data del 7 dicembre 2015, in Italia si contano 13 e-club. Oltre a quelli già citati, ci sono: Rotary E-Club Genova (Distretto 2032 – 2015), Rotary E-Club 2042 (2015), Rotary E-Club 2060 (2014), Rotary E-Club Distretto 2072 (2014), Rotary Duemondi (Distretto 2090 – 2014), Rotary E-Club Italy South 2100 (2015), Rotary E-Club Distretto 2110 (2014), Rotary E-Club Arte 2110 (2015). Su Internet quasi tutti i club elettronici, oltre ad avere il proprio sito web, sono presenti nei vari social network. Su Linkedin c’è uno spazio dedicato specificatamente agli e-club, gestito dal Rotary E-Club One, che offre suggerimenti e risorse utili per i Rotary e-club. Su Facebook ci sono due gruppi chiusi: uno amministrato, da soci del Rotary E-Club One, che consente agli iscritti di fare discussioni e scambi di informazioni sugli e-club e uno gestito dalla Rotarian E-Club Fellowship (REF), che consente agli iscritti di poter intervenire su vari argomenti riguardanti il Rotary; la Fellowship ha aperto anche una pagina come comunità, nella quale vengono fornite notizie generali sul Rotary. Su Internet, poi, c’è anche un sito realizzato dal Rotary E-Club One, con il fine di offrire informazioni pratiche sulla creazione e il funzionamento di un Rotary e-club e quello della Rotarian E-Club Fellowship (REF), che si propone come forum di discussione, aperto anche ai soci dei club “di terra”, per condividere idee ed esperienze. segue >> FOCUS 36 ROTARY dicembre 2015

IL FUTURO PROSSIMO

In previsione del prossimo Consiglio di Legislazione di aprile 2016 a Chicago, sono state presentate alcune proposte che, nel caso venissero approvate, andrebbero a modificare sostanzialmente alcune attuali regole valide sia per i club elettronici che per i club “di terra”. I distretti tedeschi 1800, 1850, 1860, 1870, 1880 con la proposta di emendamento 16-30, prospettano di rivedere le indicazioni relative all’assiduità, onde permettere ai club tradizionali e agli e-club la partecipazione alle riunioni da parte dei loro soci indifferentemente, sia di persona, che su Internet, al fine di risolvere alcuni problemi di presenza che si prospetterebbero per i club tradizionali e di sviluppare i rapporti interpersonali tra i soci per quelli elettronici, lasciando liberi i club di determinare la proporzione tra questi diversi modi di incontro. Sulla stessa falsariga e per gli stessi fini, il RC Kushiro (Distretto 2500, Giappone), con la proposta di emendamento 16-82, chiede addirittura che venga eliminata la distinzione tra i club tradizionali e gli e-club, al fine di consentire a tutti di effettuare riunioni, valide ai fini dell’assiduità, sia su Internet, che di persona, dando così la possibilità di maggior duttilità di gestione ai primi e di sviluppo dell’affiatamento tra i soci ai secondi. Con questi emendamenti si andrebbe a superare la confusione che si è venuta creare, stanti le attuali regole sull’assiduità, nel differenziare tra i cosiddetti e-club puri e ibridi, a cui si è accennato in precedenza; ma non solo, sparirebbe anche la differenziazione tra club elettronici e club tradizionali, rendendo di fatto ibridi tutti i club. Il Rotary E-Club Distretto 7040-Premier (Canada), poi, con la proposta di risoluzione 16-163, prospetta al Consiglio Centrale la creazione di un e-Distretto, formato da tutti gli e-club del mondo, per lo scambio di informazioni, la condivisione di iniziative e per armonizzarne la gestione. Peraltro, il 31 agosto 2015, il Rotary ha effettuato un sondaggio tra i presidenti degli e-club, nel quale, fra le altre domande, si chiedeva la loro opinione sull’ipotesi di costituzione di e-Distretti. A questo proposito, però, considerato che il Manuale di procedura indica un numero minimo di 75 club e di 2700 soci come base per la creazione di un distretto, è stata evidenziata da parte di alcune persone la difficoltà, nel caso non fossero raggiungibili quei numeri minimi di e-club e di soci accomunati dalla stessa lingua, di mettere insieme e-club di lingue diverse in un e-Distretto. Infine, con la proposta di risoluzione 16.135, il Consiglio Generale dell’associazione dei club rotariani in Gran Bretagna, Irlanda, Isole della Manica e Isola di Man (RIBI) chiede al Consiglio Centrale del Rotary di valutare la possibilità di costituzione di Rotaract e-club, per incoraggiare e sviluppare l’effettivo di quella associazione e offrire ai suoi attuali e futuri soci le stesse opzioni di adesione che sono disponibili per i Rotary e-club.

CONCLUSIONI

Alla domanda se un Rotary e-club è da considerarsi un club virtuale, sul sito del Rotary E-Club One si risponde con un fermo no, perché i suoi soci sono persone “reali”, i suoi progetti sono “concreti” e attraverso l’uso dello strumento elettronico va a coprire spazi che il Rotary tradizionale non ha possibilità di fare. Il Rotary lavora nel mondo reale e i Rotary e-club sono parte di questo mondo reale, perché l’utilizzo dello strumento elettronico serve solo per gestire l’e-club e i progetti di servizio, In occasione del Consiglio di Legislazione del 2010, che approvò definitivamente gli e-club, Douglas W. Vincent, delegato del Distretto 7080 (Ontario, Canada), disse che gli e-club rappresentano un’opportunità troppo preziosa per non essere colta, perché questa opportunità “non toglie nulla al Rotary, anzi aggiunge qualcosa al Rotary”. Attenzione, però, perché la formula degli e-club non è di per sé garanzia di successo e di buoni risultati, in quanto, come per ogni club, tutto dipende dalle persone che lo compongono e, come si legge sul sito del Rotary, “gli elementi chiave della loro efficacia sono gli stessi dei club tradizionali: soci orientati al servizio, opportunità di affiatamento e solida leadership”. A una valida impostazione iniziale, a cui possono ben contribuire i soci fondatori provenienti da club tradizionali, deve, infatti, aggiungersi un patrimonio di opinioni, idee ed azioni messe a fattor comune da parte di ciascun socio.

 

Massimo Massoni

(Rotary – Dicembre 2015)