Relazione settimana

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Gilbero Gori

 

Gilberto Gori nato a Bologna il 29 Agosto 1954, si è laureato con lode presso l’Università di Bologna in Medicina e Chirurgia il 2 Aprile 1980, nello stesso anno si è iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi di Bologna con il numero di matricola 8628. Specializzato con lode nella stessa Università in Medicina Interna il 22 Luglio 1985. 

Studioso e cultore della Medicina Tradizionale Cinese dal 1981, ha frequentato numerosi corsi di perfezionamento in Italia, in Europa e in Cina. Sposato dal 1985 con Elvira Bernabò è padre di due figli Giacomo e Giuditta.

 

 

 

 

 

 

 

 

COSA C’E’ DIETRO L’AGOPUNTURA

La conoscenza è e resta sempre parziale, il nostro scopo è di aumentarla per renderla sempre meno parziale. Quando si raggiunge un buon livello di consapevolezza ci si rende conto che non si ha mai in mano la verità nel suo complesso, bensì solo un’osservazione parziale di essa mediata da modelli interpretativi, quindi non si possono avere delle certezze.  In realtà chi vive nella ricerca della conoscenza spera che al più presto o al più tardi questi modelli possano essere corretti e affinati o ancor meglio cambiati completamente per lasciar posto a nuovi modelli più aderenti alla realtà. Solo tramite questo continuo sforzo di verifica e di ricerca del miglioramento si può tendere a un maggior grado di conoscenza.

Queste affermazioni ci conducono ad affrontare la vita con uno stato di grande umiltà, chi studia con una mente libera da pregiudizi vedrà crescere l’umiltà assieme alla conoscenza. Queste affermazioni sono l’espressione del pensiero chi mi ha condotto prima allo studio della medicina occidentale e della farmacologia, poi allo studio della medicina tradizionale cinese e della fitoterapia orientale, per poi passare attraverso lo studio dei classici cinesi di agopuntura e successivamente approdare all’omeopatia e infine all’immunologia low doses. Tutto questo percorso di studio bisogna vederlo non in contrasto fra i vari periodi storici, bensì al contrario un periodo di interesse che genera il successivo per la ricerca nel migliorare il modello interpretativo di salute e malattia nei sistemi viventi.

Mi ha sempre spinto la curiosità nel guardare ciò che mi circonda, nel saper scegliere vie anche difficili, ma interessanti e di non essere mai soddisfatto dei risultati raggiunti. Esiste sempre un grande margine di miglioramento, basta affrontare il problema da un altro punto di vista. Quando, come studente del terzo anno di medicina, mi sono presentato nel reparto di clinica medica diretto dal professor Giuseppe Labò, ho osservato come la presenza del direttore durante la visita ai pazienti fosse particolarmente “terapeutica”, tale fenomeno che non si osservava quando il gruppo degli studenti al capezzale dei degenti era condotto da altri medici esperti. Dato che questa osservazione si ripresentava tutte le volte che il direttore visitava il reparto mi sono posto delle domande che a oggi sono senza risposta.

Questo è un esempio di un fenomeno riproducibile ma non spiegabile con un’usuale analisi affrontata con un modello di conoscenza tradizionale, con tale modalità non si riesce a spiegare questo evento osservato. Il problema dovrebbe essere risolto senza alcuna interpretazione soggettiva, tutte le interpretazioni, anche se potrebbero corrispondere sufficientemente a verità, sono e restano solo delle interpretazioni, quindi non obiettive. Per cui nascono rivoli di teorie, di ipotesi di pensiero che necessariamente cercano di spiegare tali fenomeni, questi sono rapidamente superati da nuove teorie più avvincenti, più interessanti che rispecchiano meglio le logiche di pensiero del periodo storico in cui nascono.

Agopuntura

Agopuntura

Quello che considero indispensabile è la necessità di osservare i fenomeni senza sovrastrutture mentali, quindi senza interpretarli a priori, bisogna porli vicini fra loro, e cercare di catalogarli e unirli seguendo una logica di insiemi collegati in base a spazi e tempi specifici. Un buon modo per porre nuove basi teoriche affidabili è di partire da concetti tratti da fonti attendibili, quindi lo sforzo principale deve essere indirizzato nell’affrontare lo studio dei testi “sorgente” per tali osservazioni. Questa ricerca mi ha portato a studiare gli ideogrammi antichi e a leggere i testi classici di medicina cinese, l’etimologia dell’ideogramma e raggiungere la consapevolezza del contesto storico in cui scriveva un autore classico di medicina cinese, tutto questo è indispensabile per comprendere i risvolti più profondi su questa materia.

Ogni affermazione deve essere supportata da una fonte attendibile per poter progredire, affermazione dopo affermazione, fino a quando possa apparire una nuova teoria originale. La medicina, prendendo a similitudine un concetto di informatica, è un sistema applicativo che deve muoversi sopra ad un sistema operativo, in questo caso gestito dalla matematica, dalla fisica e dalla chimica. Senza ritornare al pensiero di Pitagora dove solo i numeri esprimono un concetto di verità e presentano il minimo margine di errore di interpretazione, è sufficiente prendere i modelli interpretativi della fisica per poi farli ricadere nella pratica applicativa della medicina. Fino a ieri sera la medicina si basava sui modelli di fisica newtoniana, di matematica cartesiana, tutti modelli corretti, ma ora da considerarli parziali nell’interpretazione dei fenomeni in ambito medico biologico. Oggi bisogna necessariamente cambiare questi modelli, utilizzando le teorie della fisica quantistica, della fisica del caos, della matematica della complessità, della matematica non lineare e della teoria frattale e olografica per comprendere meglio i fenomeni espressi dalla medicina. Quindi bisogna cambiare il sistema operativo e creare un upgrade al sistema applicativo “medicina”.  Solo aggiornando i punti di vista si può comprendere meglio la via per migliorare le cure e le terapie di malattie complesse a partenza ignota.

Quando nella terminologia medica si incontra il termine di malattia essenziale, idiopatica, primitiva, idiosincrasica, questi termini sono stati coniati nella storia della medicina per rendere meno difficile accettare la parola “origine ignota”.  Se vogliamo andare ancora più a monte nel problema, si potrebbe affrontare il concetto di malattia. Che cosa è la malattia? Per tutti noi, la prima cosa che viene in mente, soprattutto se si è sperimentato questo stato, è un concetto con connotazione negativa. E tutto ciò che è negativo deve essere allontanato con forza, nei tempi più brevi e con tutti i mezzi possibili. Spesso si confondono dei concetti: si fa combaciare il concetto di malattia nei suoi sintomi e nei suoi segni clinici. Si identifica un sintomo come se fosse la malattia e viceversa. In realtà quello che si può osservare sono solo segni e sintomi, questi segni e sintomi sono messi assieme per suggerire un nome al fenomeno che etichetteremo come questa o quella malattia.

Quindi anche se identifichiamo una malattia con questi segni e sintomi in realtà i singoli sintomi non sono una malattia e non esprimono mai da soli una malattia. Inoltre la malattia è un’espressione più complessa rispetto ai singoli segni e sintomi che la compongono. Se prendiamo in considerazione la teoria dei sistemi complessi il risultato di più elementi non rispecchia la somma dei singoli elementi, è qualcosa di più. Questo qualcosa di più è il grado di complessità del sistema che aumenta aumentando gli insiemi che lo compongono. Quindi la malattia deve assumere connotati diversi da quello che usualmente si pensa essere una patologia, un danno, un errore del sistema che deve essere ripristinato.

Agopuntura

Agopuntura

La malattia in realtà, secondo questa nuova visione, è una risposta del sistema a una variazione al contorno dell’ambiente. Questa risposta è un tentativo di compenso nel riequilibrare il precedente stato di disequilibrio omeostatico: la malattia è la risposta migliore che il sistema biologico possa attuare per cercare di mantenere in equilibrio il sistema. Alla luce di queste affermazioni la malattia non è un errore, ma un tentativo di riequilibrio più o meno efficace per portare il sistema in un equilibrio ad un livello più basso del precedente stato di salute. In sintesi è la migliore strategia che il sistema possa mettere in atto per risolvere un problema. Non si creda che la natura possa sbagliare, la natura esprime il modo migliore per manifestarsi, questo è al massimo dell’efficienza in quanto si esprime con il minor consumo di energia possibile.

L’evoluzione esprime questi concetti: se noi non fossimo l’espressione migliore che possa esprimersi in questo mondo, sicuramente sarebbe il mondo con le sue leggi ad eliminarci ed a escluderci, diventeremo una razza estinta dove sarebbe qualcun altro a guardarci e osservarci attraverso i vetri di un museo. Secondo queste affermazioni i sintomi che il sistema mette in atto per riequilibrarci esprimono essi stessi un tentativo di terapia e non devono essere eliminati tranne che la loro risposta non sia esagerata, quindi patologica. La febbre, il vomito, la diarrea, il dolore, la paura per fare qualche esempio, sono il massimo che il sistema biologico abbia espresso nella nostra evoluzione millenaria contro un problema. Pensare che uno di questi sintomi debba essere eliminato dovrebbe essere ben valutato e ponderato. I farmaci che la medicina occidentale ha espresso fino a poco tempo fa sono farmaci che eliminano sintomi: anti-infiammatori, anti-dolorifici, anti-depressivi, anti-biotici, ecc.

Tutti questi possono essere degli ottimi salvavita, ma assolutamente non ci indicano la via per migliorare l’efficienza energetica del sistema: non ci conducono verso la guarigione. E’ il sistema che se efficiente riesce a porre le basi per guarire, se inefficiente non trova la strada per il ripristino della salute. Lo scopo dell’agopuntura e delle altre medicine non convenzionali è di condurre il paziente verso la via della guarigione, o meglio dell’auto-guarigione, dato che un sistema complesso come quello biologico è un sistema autopoietico, quindi si auto-genera, si auto-limita, si auto-regola e si auto-controlla. In questa ottica si potrebbe dire che qualunque intervento dall’esterno che favorisca questo ripristino della salute lo si può considerare come effetto terapeutico.

Questo ci fa cambiare il punto di osservazione anche del così detto effetto placebo. Ogni terapia, se efficiente, ci aiuta a ripristinare il nostro equilibrio. Solo se il sistema è altamente fuori dal suo centro gravitazionale, esce dall’orbita e si perde nell’abisso del non ritorno. Lo scopo del medico è quello di indicare, se possibile, quali siano stati gli errori di percorso che abbiano indotto lo squilibrio patologico. Questo squilibrio nella maggioranza dei casi è riconducibile all’ambiente esterno: contatto con virus, batteri, funghi, protozoi, vermi, tossici, metalli pesanti ecc., ma esterno sono anche le proteine alimentari: glutine, caseina del latte, albumina e sostanze estranee contenute negli alimenti come conservanti, coloranti ecc. che abbiamo ingerito. Dobbiamo necessariamente ricondurre il cibo al concetto di proteine, grassi e carboidrati che assumiamo e al grado che ha il nostro sistema immunitario di riconoscerli come compatibili o dannosi.

Questa affermazione evidenzia come i primi errori immunitari si trovino nei primi mesi di vita, al momento dello svezzamento, quando il bambino introduce proteine estranee e il sistema immunitario e la mucosa intestinale non è ancora sufficientemente matura per compiere tale lavoro. In questo ambito rientrano le intolleranze alimentari e successivamente le allergie alimentari, le prime molto più frequenti delle altre anche se a prognosi meno severa. L’errore immunitario in base alla risposta HLA individuale (costituzione famigliare), può condurre a malattie sempre più gravi innescando la strada per le malattie autoimmuni ecc. In ogni caso è sempre l’ambiente che modifica l’espressione genetica, questo concetto è racchiuso dal termine “epigenetica” che esprime la modificazione dell’espressione del DNA non su mutazione genica stabile ma sull’espressione del gene su base ambientale, quindi una malattia indotta da una modificazione epigenetica è trasmessa per alcune generazioni nell’ambito famigliare ma, nel caso che i discendenti non rientrino in contatto con la causa ambientale primaria, esiste la possibilità che tale espressione possa scomparire.

Quindi sarebbe buona norma non sopprimere i sintomi delle malattie, questa pratica, se attuata costantemente, può condurre a squilibri sempre più gravi. Secondo l’OMS le malattie iatrogene sono fra le prime cause di morte nel mondo. Spesso il farmaco, se utilizzo cronicamente, può indurre una modificazione della risposta dell’organismo con conseguente aggravamento del quadro clinico di fondo. Il farmaco, pur essendo un elemento indispensabile per la vita del paziente è quindi da considerarsi un salva vita, è paragonabile ad un salvagente lanciato a un naufrago in mezzo al mare: ti permette di galleggiare, ma non di ritornare a riva.

Per la cura delle malattie croniche è fondamentale trovare il modo di riportare il più possibile il sistema biologico in equilibrio e in efficienza, questo può essere condotto tramite una corretta alimentazione e integrazione dietetica da parte del paziente e da un preciso ripristino delle condizioni energetiche tramite agopuntura o altri presidi terapeutici che trattano le cause e non gli effetti della malattia. Cercare di capire cosa c’è dietro l’agopuntura lo si può affrontare approfondendo la conoscenza nei testi classici taoisti di medicina come nei più moderni testi di fisica, bisogna capire che la realtà che ci circonda che non è solo espressione dei nostri cinque sensi, ma è un ambito molto più complesso e articolato, dove vivono manifestazioni non conosciute o per dir meglio ignote.

Parlare di energia, di energie, in agopuntura è una modalità che ci permette di avvicinarci a questo argomento ma con particolare superficialità e approssimazione, in quanto è necessario avere i mezzi e gli strumenti di verifica per la valutazione di quali energie stiamo osservando. Un buon modo per avvicinarci scientificamente all’agopuntura è di valutare le variazioni emodinamiche che questa metodica ottiene sul flusso del microcircolo specie cerebrale. Data la difficoltà di ottenere una metodica sufficientemente semplice e poco costosa per tale valutazione ho indirizzato i miei sforzi sulle variazioni delle risposte emodinamiche delle piccole arterie dietro all’occhio, dato che l’occhio fa parte del cervello. In questi anni, con l’aiuto di validissimi ecografisti, ho cercato di trovare approcci con agopuntura per migliorare il microcircolo di questo distretto nei pazienti affetti da basso flusso arterioso in ambito oculistico.  I risultati ottenuti, sono ancora parziali, quanto meno introduttivi, ma mi permettono di affermare che l’agopuntura è una metodica utile per migliorare il flusso del sangue del microcircolo in un distretto specifico del corpo.

Questa è la strada principale  per poter successivamente utilizzare integratori, vitamine o quant’altro per cercare di riattivare il metabolismo rallentato o inefficiente. Quindi alla luce di queste osservazioni si potrebbe pensare che l’agopuntura agisca anche sul trofismo dei nervi tramite il miglioramento della perfusione dei vasa nervorum. Inoltre, come conferma a tale affermazione, tutte le tecniche di potenziamento dell’energia del corpo, che in oriente sono chiamate qigong (leggasi cikung) sono caratterizzate dalla percezione di calore nelle varie parti del corpo che si stanno allenando durante la pratica. L’argomento è molto ampio e interessante, questa breve introduzione ha il solo scopo di porci con lo spirito di osservazione giusto nell’affrontare queste antiche conoscenze, ma comunque ricordiamo che non esiste la contrapposizione fra medicina alternativa e medicina occidentale, esiste solo la medicina migliore da utilizzare per quel paziente in quel preciso momento richiesto secondo scienza e coscienza, questo è lo sforzo che bisogna compiere per aiutare il prossimo nel tentativo di alleviarne le sofferenze.

Gilberto Gori