Riunione ordinaria n. 4 del 30 agosto: “La Commissione scuole dei Club bolognesi” – Paolo Malpezzi
Relazione settimana
RELAZIONE
Paolo Malpezzi
(Socio Onorario del Rotary E-Club Distretto 2072, già socio del Rotary Bologna Ovest)
La Commissione scuole dei Club bolognesi
Il “Service scuole superiori” rappresenta, tra le molte attività comuni dei 10 Club Felsinei, quella più consolidata e più colma di obiettivi rotariani. E’ rivolta ai giovani, ha contenuti didattici e culturali e di orientamento al lavoro, impegna in prima persona i rotariani e la loro professionalità consentendo di operare con costi estremamente contenuti.
Il merito spetta principalmente ad Alessandro Golova Newsky, socio del Bologna Nord che ha profuso idee e impegno oltre ad aver coinvolto nelle attività della Commissione tanti amici Rotariani. Dall’anno scorso ho dato la mia disponibilità a coordinare la Commissione per assicurare continuità allo splendido lavoro svolto da Alessandro, rassicurato dalla sua collaborazione e con l’obiettivo di affidare ad un amico del Felsineo, quanto prima, il coordinamento del service.
In 13 anni di attività hanno usufruito dei servizi della Commissione, realizzati mettendo a disposizione prevalentemente le competenze professionali dei rotariani, almeno il 50% delle 34 scuole superiori di Bologna e interland (frequentate da circa 22.000 studenti). Negli anni le iniziative si sono moltiplicate e rimodellate, ma sono tutte riconducibili a pochi fili conduttori fra loro intrecciati: i saperi, le esigenze dell’industria, l’orientamento professionale concreto.
Negli ultimi tre anni sono state realizzate visite ai Musei Universitari dell’Alma Mater per circa 500 studenti; con quei Musei si è realizzata pure la classificazione delle matrici xilografiche di Aldrovandi. Abbiamo collaborato con CNR ed ENEA al Concorso “Il Linguaggio della Ricerca” al quale partecipano ogni anno almeno 2000 studenti. Le visite alle Aziende (Ducati, Carpigiani, Lamborghini, Aeroporto di Bologna, ecc…) sono state 60 per almeno 2.400 studenti; 12 gli incontri di orientamento post scolastico per quasi 1.000 studenti.
Abbiamo aderito alla raccolta di fondi lanciata on line dagli studenti del Liceo Sabin per la partecipazione a Bruxelles alla fase finale di un progetto dell’Agenzia Spaziale Europea consistente nel lancio a 40.000 metri di un pallone sonda per validare sperimentalmente un sistema per migliorare l’efficienza delle batterie che alimentano le strumentazioni spaziali.
Nel 2015-16 alle attività tradizionali si è affiancato un importante progetto sull’ ”alternanza scuola lavoro” in applicazione della legge del 13 luglio 2015 n. 107 che prevede 400 ore di permanenza sul lavoro per gli studenti degli istituti tecnici e professionali e di 200 ore per quelli dei licei.
Abbiamo concordato con tre enti pubblici e un’associazione professionale un percorso sperimentale di alternanza scuola lavoro che ha coinvolto in esperienze lavorative di 40 ore settimanali più di 200 studenti.
In parallelo abbiamo realizzato progetti di alternanza scuola lavoro non egualmente così completi e strutturati ma che rispondono alle esigenze di singoli istituti avvalendoci della collaborazione del Rotary Bologna Ovest e dell’eClub 2072.
Crediamo che il ruolo del Rotary possa essere quello di certificatore della qualità delle parti che mette in contatto: studenti e ospiti ben selezionati.
Crediamo anche che ci dobbiamo porre un obiettivo quantitativo compatibile e consistente. Gli studenti delle Secondarie di Bologna e Comuni limitrofi interessati all’alternanza (terze, quarte e quinte) sono circa 12.000. Pensiamo che, per non limitarci a dare una mano, ma incidere e rendere visibili le nostre caratteristiche distintive nella società, non possiamo restare sotto il 5%, ossia 600 ragazzi: 600 tra i migliori della città. Se il nostro progetto-metodo funzionerà, potremo puntare al raddoppio.
Cosa serve per raggiungere questo obiettivo?
Individuare subito qualche socio convinto dell’idea e capace di dedicarci tempo e idee. Per amor di ruota speriamo che 4-5 “esploratori” si trovino facilmente.
Pensare ad ambienti di lavoro in grado di assorbire qualche decina di studenti ciascuno. Non possiamo pensare di collocarli uno a uno, volta per volta.
Puntare ad ambienti sostenuti da una motivazione pratica (“mi fanno comodo”, “so bene cosa fargli fare”…) e non da puro senso civico. A queste condizioni vanno bene tutti.
Lavorare a catena e, ove possibile, a gruppi. Per “catena” intendiamo ambienti di lavoro disposti/interessati a un ricambio continuo: finiscono le tre-sei settimane di Paolo, cominciano quelle di Bruno e così via fino a maggio (nel 2016-17 bisognerà coprire il periodo settembre-maggio, senza escludere code estive extracurriculari). I gruppi di studenti da preferire sono quelli in grado di proporsi con capacità speciali: conversare in lingua per migliorare le capacità di tecnici/ufficio vendite/assistenza…; realizzare/implementare il website dell’ospite; realizzare locandine/cataloghi…; insegnare l’uso di SW; riordinare gli archivi informatici o impostarli; tradurre pagine del website etc.
Predisporre l’organizzazione dei piazzamenti sulla base del calendario fissato dalle scuole.
Predisporre l’organizzazione per la registrazione e l’analisi di tutti gli esiti, ossia il parere dello studente e dell’ospite a fine esperienza.
Gli “ambienti” che appaiono più compatibili con i nostri obiettivi sono gli Ordini professionali, le Associazioni di categoria, le Istituzioni pubbliche (Università, Beni Archeologici, ecc…) e gli Enti pubblici.
Questa breve presentazione intende fornirvi alcuni spunti per orientare l’attività di servizio dell’eClub ai giovani e in particolare agli studenti e si propone alla discussione e alle proposte operative che non vanno limitate al solo progetto di alternanza scuola lavoro ma anche alle tradizionali attività di visite e di progetti didattici di studio e di orientamento professionale. Tutte queste attività possono essere svolte in collaborazione con la Commissione o come progetti esclusivi del Club e in tal caso realizzati anche nei diversi territori in cui risiedono e operano i soci.
Non vanno poi trascurate anche le possibilità di service con le scuole di grado inferiore verso le quali i Club bolognesi hanno spesso operato o in compartecipazione o come singoli Club.