Riunione ordinaria n. 15 del 2 marzo 2021: Enrico Malpezzi Andrà tutto bene
Relazione settimana
Andrà tutto bene….
Febbraio 1980, Il Presidente del Consiglio, Francesco Cossiga a reti unificate (non erano ancora presenti le reti che poi chiameremo Mediaset) annuncia che l’Italia dovrà, a causa della pandemia causata dal Covid, procedere con la chiusura di attività economiche, scolastiche e quanto potrebbe causare l’aumento del contagio.
I fax di tutte le più importanti redazioni giornalistiche gettano nello scompiglio le prime pagine del tempo, e contemporaneamente i fax di tutte le principali aziende annullano contratti e danno notizie poco incoraggianti provenienti da tutto il mondo.
In quel periodo Tim Berners Lee, il padre dell’Ipertesto e del World Wide Web, sta ancora pensando a come risolvere i problemi per la divulgazione sulla rete di documenti, immagini e informazioni, fruibili da scienziati, medici senza particolari tecnologie o apparati, INTERNET è solo un miraggio.
Il mondo è senza comunicazione, posta, telefono, e fax, gli unici strumenti per permettere al genere umano il contatto, e lo scambio di informazioni.
L’ annuncio crea una situazione di totale crisi, le scuole chiuse, e gli studenti potranno in alcun modo proseguire l’attività, nessun contatto permesso con insegnanti e con amici, attività totalmente sospesa e senza possibili soluzioni.
Il mondo economico in ginocchio, le fabbriche chiuse, così come gli uffici, e nessuna altra possibilità se non quella di chiudere e chiudere fino a quando la pandemia non abbia fermato il lento procedere.
L’informazione che può solo riempire le pagine dei giornali, peraltro non acquistabili vista l’emergenza, e le televisioni nazionali, che lavorano per concedere a tutti i cittadini informazioni che giungono frammentarie e poco attendibili.
In ambito internazionale, La Comunità Economica Europea, sta proseguendo nell’attività di inclusione attendendo Grecia, Portogallo e Spagna, ad oggi ancora esclusi dalla CEE, la guerra fredda scalda lo scacchiere internazionale e il muro di Berlino divide ancora le due parti della città.
Tutto questo cosa significa, significa che non è possibile ricevere aiuti e collaborazione internazionale, che ogni attività deve fermarsi, che le scuole non potranno più svolgere il loro compito, che intere generazioni di ragazzi e bambini dovranno fermare improvvisamente il proprio calendario e la propria crescita.
Questo significa che la comunicazione, la convivenza, ogni contatto dovrà fermarsi e così dovrà fermarsi la speranza e la crescita, economica e culturale di popoli e nazioni.
E d’improvviso il tempo si ferma e mi trovo nel 2020, un salto temporale, un evento inaspettato, un evento drammatico, ed ecco di nuovo il COVID, ecco di nuovo quello che ora chiamiamo il LOCKDOWN, il distanziamento sociale, il paese diviso in base a colori e numero di positivi.
Andrà tutto bene, così mi dissero, me lo dissero allora e me lo dicono oggi, ma cosa è andato storto allora e cosa è andato storto oggi?!?!?
Oggi, tempo della comunicazione, oggi tempo di INTERNET, dei SOCIAL, il tempo in cui la solitudine è un regalo, dove ad ogni ora del giorno e della notte veniamo assediati da mail, da messaggi, da videochiamate e ancora, dove possiamo vivere SMART, in smart working, connessi a tutto e a tutti, dove le informazioni arrivano ogni istante, dove non esistono più segreti e il totale delle informazioni fruibili on line equivale all’intera somma di tutti i libri della Biblioteca del congresso;
Ed ecco forse la risposta alla mia domanda, cosa è andato storto?
Abbiamo possibilità infinite, abbiamo opportunità incredibili, abbiamo informazioni e cultura a disposizione, possiamo vivere a contatto con gli altri, con l’intero universo, e ricevere risposte immediate a quasi ogni nostro quesito, ma, ma…..ma la macchina può funzionare solo se guidata da un abile e capace pilota; fornire strumenti significa anche saper educare al loro utilizzo, dare possibilità significa anche educare a gestirle, e questo è mancato, è mancata la cultura dello strumento, la cultura del saper vivere dentro ma distanti dalla tecnologia, prendere e dare, ricevere e saper come gestire il tempo che in verità potremmo avere in più, a disposizione, il tempo che dovremmo aver guadagnato grazie alla tecnologia.
Questo anche nelle relazioni personali, nella vita e nel quotidiano, avremmo dovuto davvero far andare tutto bene, stringendoci assieme e cercando in quello che ora abbiamo a disposizione la forza e l’energia per combattere questa battaglia.
Una battaglia che ora si combatte nelle famiglie, nelle aziende, nelle corsie degli ospedali, una battaglia subdola, che produce danni, anche peggiori di quelli che condizionarono la vita di intere generazioni durante le due guerre mondiali.
Andrà tutto bene.
Enrico Malpezzi