Relazione settimana


RELAZIONE

Sicurezza per le nostre abitazioni, un tema ‘caldo’ non solo nel periodo di vacanze; come difendersi dalle intrusioni

Maria adelaide Martegani Maria Adelaide Martegani è da oltre otto lustri imolese d’adozione, ma non dimentica le sue radici brianzole. Iscritta all’ordine professionale dei giornalisti come pubblicista dal 1984, ha collaborato con varie testate cartacee e radiofoniche locali e tuttora collabora con il settimanale della diocesi di Imola Il Nuovo Diario Messaggero. 

Cura l’ufficio stampa di varie associazioni ed enti, tra cui il comitato di Imola della Croce rossa italiana.

 Ha due figli ed è nonna di due bimbe.

 Non è certamente originale trattare del tema della sicurezza: la criminalità diffusa, il teppismo, le truffe (spesso ai danni di anziani), i furti e fenomeni simili creano disagi alle persone, che ovunque chiedono a gran voce maggior controllo dei territori in cui risiedono. Tutti vorrebbero poter ‘star bene’ nella propria città e tranquilli nella propria abitazione. Nella zona dell’imolese sono nati in questi ultimi anni molti gruppi di cittadini che tramite la messaggistica tradizionale (sms) o tramite what’s app sono in contatto con chi risiede nella loro stessa zona. In città o in campagna, nel centro storico o nelle frazioni, i cittadini avvertono i ‘vicini di casa’ di un furto da poco avvenuto, del passaggio di personaggi considerati ‘strani’, di qualcuno che circola in zona e suona i campanelli spacciandosi per tecnico delle ditte che erogano acqua, luce e gas o telefonia, o racconta di raccogliere fondi per questo o quell’ente, o ancora avverte di una possibile fuga di gas… per poi intrufolarsi nelle abitazioni. Sono ormai tantissime le persone che hanno aderito nella nostra zona al sistema di allerta “FaDoRa”, acronimo di Fantuzza, Dozza e Raggi, le tre prime vie ai confini dei comuni di Medicina, Castel Guelfo, Imola e Massa Lombarda in cui è partita, nel luglio 2011, l’iniziativa di allerta antiladro tra privati cittadini, a seguito di una serie di molteplici furti “a catena” compiuti da bande organizzate di malviventi e truffatori che controllavano, monitoravano e derubavano, sempre a colpo sicuro. Creatori del sistema sono stati i cugini Elena e Federico Visentin. 

cartello allerta furto FADORA

Far parte di un gruppo di allerta e vigilare sulle case dei vicini non è solo una cortesia, è un gesto che denota senso civico e appartenenza alla comunità in cui si vive. La tempestività nell’azione di allerta può essere di grande aiuto per evitare furti o brutti eventi a tante altre persone. Il sistema di ‘controllo del vicinato’ ha consentito il calo di furti soprattutto nelle campagne, nelle zone isolate e nelle frazioni, ma anche nei centri delle varie città e cittadine. Un messaggio che avverte i vicini di un furto appena avvenuto fa sì che tutti accendano luci esterne, facciano uscir il cane in giardino, alzino tapparelle o spalanchino persiane: i malviventi, che si rendono conto che la zona è sotto controllo da parte dei residente, si spostano immediatamente. Inoltre chi lo desidera espone fuori dell’abitazione, condominio o casa singola un cartello che indica l’appartenenza ai gruppi di allerta antiladro.

I gruppi operano in collaborazione con le forze dell’ordine, avvertendole ogni qualvolta notino situazioni strane e organizzano periodicamente incontri tra cittadini e forze dell’ordine stesse.
Le vacanze sono l’occasione per polizia e carabinieri di rilasciare vademecum di consigli utili ai cittadini, consigli tra i quai primeggia quello di evitare di condividere sui social network informazioni sulle proprie partenze per le vacanze o di postare fotografie quando si è lontani da casa: lo si può fare tranquillamente al ritorno, tralasciando il fatto che le foto delle nostre vacanze interessano al pubblico dei social molto meno di quanto si possa pensare! Polizia e carabinieri raccomandano anche di informare meno persone possibili della propria assenza, fatta eccezione per qualche vicino di casa fidato a cui si possa chiedere di dare un’occhiata alla propria casa, magari lasciandogli un mazzo di chiavi, e chiedendogli di vuotarci ogni tanto la cassetta della posta, in modo da non rendere evidente che si sta riempiendo perché siamo via. Evitiamo di raccontare al bar o in altri luoghi dove tante persone possono essere in ascolto della nostra imminente assenza da casa. Un buon rapporto con il vostro vicinato fa invece parte dell’ottica sempre vincente del <l’unione fa la forza>. Importante anche dotare le proprie abitazioni di un impianto di allarme, installare telecamere che si possano controllare a distanza, valutare se sia necessario illuminare maggiorante l’esterno della propria abitazione e le nostre terrazze e balconi, tramite i quali i malviventi si introducono nelle abitazioni. E’ assodato che i ladri preferiscono intrufolarsi nelle abitazioni in cui sanno di avere basse possibilità di essere scoperti o anche solo di essere notati da un passante o da un vicino: illuminare l’esterno e le terrazze è quindi di fondamentale importanza. Tra una porta o una terrazza dove possa operare al buio e altre illuminate il ladro sceglierà le prime, tra una porta ‘normale’ e una porta blindata sceglierà quella normale. Se troverà cancelli e cancellini che gli costerà tempo per aprire sceglierà un ingresso più ‘facile’. Esistono numerosi sistemi di illuminazione a comando, a tempo, rilevatori di passaggio, lampade con sensori crepuscolari che si possono installare a costi modesti e che possono salvarci da una visita .

Maria Adelaide Martegani