Relazione settimana

RELAZIONE

Giornate di Club

20 settembre 2016, visita del Governatore Franco Venturi al nostro eClub

carissimi, vi ringrazio per la partecipazione alla visita del nostro Governatore, Franco Venturi, grazie per l’attenzione che avete rivolto al suo discorso; la serata è stata davvero produttiva, personalmente ho ricevuto apprezzamenti per il nostro lavoro e grande attenzione per i progetti presentati e le idee che stiamo sviluppando.

I consigli e le raccomandazioni riguardano proprio le nuove direttive ricevute dal Consiglio di Legislazione che pone come cardine fondamentale non tanto l’eccellenza professionale quanto i valori del servire e dell’essere a disposizione degli altri.

Abbiamo illustrato le attività svolte dalle commissioni e tutti i programmi per l’annata in corso, approfondito la voglia di creare un filo conduttore che parta da quest’anno e prosegua con i prossimi Presidenti eletti o da eleggere e indicato l’intenzione di aumentare l’effettivo con la massima attenzione e cura nello scegliere amici che abbiano la nostra stessa idea di Rotary.

Una serata indubbiamente riuscita, grazie a Francesca, prezioso e insostituibile Prefetto, a Dario, che con la sua precisione e conoscenza dei regolamenti riesce sempre ad anticipare ogni richiesta, grazie a Giuseppe che con la costanza e dedizione ha fatto nascere il nostro club e ha continuato a tenere il timone anche in momenti non sempre facili, grazie a Cristina, che continua a spendere energie e a partecipare fattivamente ad ogni nostro progetto, e poi Gilberto, che non ha mancato una nostra conviviale o un nostro incontro, a Gabriele, ad Andrea, e ancora ai nuovi soci (Arturo e Salvatore), a Beatrice, a Caterina, a Gianvincenzo, a Edoardo, a Carla e a Cristina insomma davvero grazie a tutti.

E vi aspetto numerosissimi per la giornata formativa dell’8 ottobre.

Enrico 

ARCOPOLIS

o il Service per Arcopolis.

L’incontro a Sant’Agata Feltria in agosto con un gruppo di ragazzi per il progetto di Arcopolis è stato  una bellissima esperienza.

Una breve e primaria relazione è stata fatta nel blog l’ultima settimana dai Agosto.

Poter aiutare i ragazzi a prendere consapevolezza di se stessi e insieme con i loro maestri è  parte integrante del progetto  che stiamo  svolgendo per  Arcopolis.

Nello specifico, nei giorni in cui i ragazzi sono stati nel campus per approfondire in approccio di gruppo con lo strumento ho portato a loro le mie competenze in materia di educazione alla postura e prevenzione dei sovraccarichi posturali.

Ho trovato ragazzi molto attenti e partecipi e soprattutto curiosi.

Il sabato alcuni amici sono stati presenti  al loro concerto

Sarebbe  molto bello proseguire  con  questo progetto, tant’è che ho detto con  gli organizzatori, in particolare con la professoressa Eulalia Grillo che potremmo per il futuro prevedere altri incontri anche durante l’anno presso la loro sede.

Se tra gli amici soci ci fossero delle proposte si potrebbero mettere assieme e per l’anno prossimo  fare un progetto più ampio.

Cristina

DYNAMO CAMP

La visita assieme a mia moglie Elvira al Dynamo Camp è stato un evento molto coinvolgente. Il luogo, le strutture, l’organizzazione, l’energia che si respira camminando al suo interno, sono espressione di un’eccellenza italiana che pochi conoscono. In genere le famiglie che entrano in contatto per la prima volta con il Dynamo Camp sono persone che hanno dei problemi, dei seri problemi da affrontare nella vita.

Questa realtà è gestita da privati senza la necessità di fondi pubblici e lo scopo è di far trascorrere una settimana di vacanza ai giovani affetti da gravi malattie, il tutto circondato da amore, gioia, voglia di vivere, sport, arte e spensieratezza. La cosa interessante è che la settimana è completamente gratuita, i genitori non debbono affrontare alcuna spesa per la struttura.

Chi ha degli ammalati gravi in casa conosce benissimo i costi e le ricadute economiche di tale situazione, spesso le famiglie si sentono sole davanti al problema. Da queste poche parole voglio esprimere il mio interesse e coinvolgere il più possibile tutti gli amici ad aiutare in qualunque modo questa stupenda realtà. Chiedo tutti ad organizzare un incontro fra quei bellissimi boschi per vedere di persona il Dynamo Camp.

Gilberto

La visita a Dynamo Camp che si è tenuta domenica 18 settembre e alla quale ho partecipato mi ha lasciato piacevolmente sorpreso. Era infatti la prima volta che visitavo la struttura e non avrei mai immaginato che fosse così ben organizzata. In una fabbrica dismessa sulla Montagna Pistoiese si trova un luogo dove i bambini che hanno avuto problemi di salute possono svolgere per qualche giorno varie attività tutti insieme in un clima di grande affinità con i volontari che animano le giornate.

La struttura – una fabbrica dismessa – è stata ben riadattata a queste nuove esigenze. I locali comprendono un teatro, la mensa, un locale dove vengono venduti prodotti alimentari e anche una galleria d’arte dove sono esposte opere di artisti contemporanei che hanno contribuito nel corso degli anni alle attività della struttura.

Dynamo Camp è ormai una realtà conosciuta da molti e radicata nel territorio di appartenenza, con un buon potenziale di crescita per il prossimo futuro.

Edoardo

Palermo 7 – 11 Settembre 2016 – Mosaici e cenni storici (X Multi-Club WORKSHOP)

L’arte musiva bizantina sviluppatasi nei primi secoli di esistenza del sacro romano impero di costantinopoli fu la preferita sia dagli imperatori che dalla chiesa ortodossa, ne sono alcuni esempi la chiesa della Martorana la Cappella Palatina il Duomo di Monreale e il Duomo di Cefalù. cicili di mosaici in quanto i maestri mosaicisti facevano parte dell’Opificium regio che aveva sede a Palermo. La cultura bizantina è stata la cultura dominante di una società per diversi secoli cosmopolita pluriconfessionale e pluriculturale. La sua presenza più eclatante è riscontrabile nell’ideologia del governo monarchico autocratico nell’adozione di tutti quei simboli,dal vestiario alla corona al cerimoniale regio , tipici della cultura imperiale bizantina nella sfera dell’arte suntuaria e nell’estetica figurativa espressa quasi esclusivamente dall’arte musiva bizantina. La cultura bizantina era la più raffinata e per certi versi la più estenuante fusione degli apporti di due mondi culturali : quello romano e quello greco ai quali si aggiunsero altri apporti occidentali persiano e copto-fatimidi egiziani. Una grande e complessa cultura che fu la massima espressione del cristianesimo medievale, soprattutto orientale. A distanza di secoli tuttavia, per quanto ormai minoritaria, la presenza culturale bizantina in Sicilia è una realtà ancora viva e vitale, benché non nelle forme che questo fenomeno assunse nelle epoche lontane dell’impero di Bisanzio. A parte alcuni importanti monumenti architettonici dell’epoca del Thema e del Medioevo, gli splendidi mosaici palermitani del XII secolo e le icone del XV – XVII secolo, attualmente resta intatta la generosa vitalità delle comunità di lontana origine greco-albanese. Nel nostro breve excursus ci concentreremo sui mosaici dell’epoca medioevale specifici del periodo del Thema siciliano ovvero le antiche provincie siciliane e le isole circonvicine (Malta Lipari Panarea …), quindi la riorganizzazione del territorio dell’impero di Costantinopoli nel 692-695 dc. A partire dalla fine del VII secolo la Sicilia e gran parte dell’Italia Meridionale furono politicamente e culturalmente bizantine con capitale Siracusa. La confessione bizantina aveva la capacità di trasformare la religione in un sublime atto poetico grazie al suo sottofondo ellenistico, sia attraverso la particolare liturgia, sia attraverso l’arte come concezione trascendentale dello spazio architettonico e come rappresentazione trasfigurata della pittura. La cultura religiosa quindi l’estetica ad essa connessa non si impone in Sicilia in forza di un decreto imperiale promulgato dalla corte di Costantinopoli a una precisa data temporale, ovvero l’iscrizione al Thema o piuttosto che la dipendenza dal Patriarcato ortodosso bizantino. Il fenomeno dell’adesione alla cultura religiosa bizantina matura invece lentamente come il frutto di un albero con radici molto profonde, che affondano nei secoli 1 precedenti. Pensiamo a quanti secoli sono trascorsi da quando la prima cultura bizantina si affermò definitivamente in Sicilia all’epoca del Thema e poi al successivo dominio saraceno che la rese minoritaria. Alla liberazione della fine del XI secolo quando essa potrà essere professata liberamente e rinvigorita ad opera dei sovrani Altavilla. Alla sua nuova lenta consunzione con la progressiva latinizzazione sotto le dinastie Hohenstaufen, Angiò, Aragona di Sicilia e successivi. È alquanto stupefacente che ancora qualcosa oggi sia rimasto in tutto questo travaglio di regimi e dinastie di quei monumenti artistici tradizioni e comportamenti che affondano le loro radici nei secoli prima dell’anno mille. Gli Altavilla diedero ampia autonomia culturale: la possibilità di seguire il proprio calendario, di professare il rito orientale, avere proprio magistrati notai ecc… Successivamente a consistenti migrazioni dalla Calabria Puglia e Campania vi fu una forte latinizzazione, fra il 300 e 400 i latini erano già una maggioranza consolidata. Questa maggioranza si affermò sempre di più sia attraverso i continui flussi di migranti dal meridione d’Italia e in parte dall’Aragona e dalla Catalogna sia grazie alla conversione degli ultimi saraceni. Le popolazioni bizantine, dall’Anatolia ai Balcani dal Nordafrica alla Siria e all’Italia meridionale, si batterono coraggiosamente contro tutte le invasioni,da qualsiasi parte provenissero. Benché in minoranza continuarono a professare a lungo la loro cultura e la loro religione, e vennero chiamate rümi da arabi e turchi, romei dai latini d’occidente. Ridotte in minoranze, come dalla Sicilia occupata dai saraceni, queste popolazioni coltivarono sempre la nostalgia per l’imperatore romano di Costantinopoli, riferendosi alla sua suprema autorità e contando gli anni nei loro documenti con l’indizione bizantina, professando la confessione cristina e obbedendo ai loro vescovi.

La maggiore espressione dell’arte bizantina, come del barocco come dello stile Normanno, la si può trovare nelle numerosissime chiese e luoghi di culto disseminati per la città di Palermo e le zone limitrofe. Ne è un classico esempio il Palazzo dei Normanni o Palazzo Reale (sede dell’assemblea regionale ) ove al suo interno è custodita la cappella Palatina. Il palazzo espressione dell’architettura arabo-normanna dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell’umanità (Unesco) nell’ambito del sito seriale “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”. La prima costruzione, è attribuita al periodo della 2 I mosaici della Martorana dominazione islamica. Successivamente all’invasione normanna l’edificio venne ampliato e nel 1132 sotto il regno di Ruggero II venne costruita la cappella sopra citata. La cappella è unica nel suo stile per fusione di elementi romanici arabi e bizantini. Il soffitto in legno della navata centrale e le travature delle altre navate sono decorate con intagli e dipinti di stile arabo. In ogni spicchio sono presenti stelle lignee con rappresentazioni di animali, danzatori e scene di vita della corte islamica. La cupola, il transetto e le absidi sono interamente decorate nella parte superiore da mosaici bizantini, tra i più importanti della Sicilia, raffiguranti il Cristo Pantocratore benedicente, gli evangelisti e varie scene bibliche. Le storie raffigurate ( la Natività, le storie dei Santi Pietro e Paolo, la creazione del mondo ) sono state scelte in riferimento alla situazione sociale plurietnica e pluri-religiosa della Sicilia del XI-XII secolo. La creazione ne è un esempio in quanto non frequente nella pittura bizantina: si tratta dell’unico esempio siciliano unitamente al Duomo di Monreale. Tale scelta è dovuta alla necessità di avvicinare i funzionari di corte islamici ed ebrei al cristianesimo data la comune lettura degli episodi della Bibbia da parte delle tre religioni. Nel caso di Monreale il fine potrebbe essere stato il medesimo ma con la specificità di essere indirizzato verso i villani berberi di religione islamica che popolavano in gran numero il feudo ecclesiastico di Monreale. La decorazione musiva rigidamente bizantina nella struttura programmatica, nell’ideologia ortodossa,nell’esposizione didattica delle diverse scene e nello stile estetico è caratteristica principale della cappella palatina e della Martorana. Un’osservazione particolare riguarda la figura del Cristo che gioca il ruolo del Creatore universale. È questa una testimonianza importante della Ortodossia monofisita che ammette due nature nella stessa persona. Belle e solenni le raffigurazioni del Cristo Pantocratore: potente austera e severa quella collocata nella grandiosità nel catino absidale di Monreale più dolce e serena quella dell’abside di Cefalù.

Beatrice

10°Multi Club Workshop Palermo 

MCW 2016

Organizzato dal Rotary Club Palermo Teatro del sole, il Rotary Multi Club Workshop si è svolto al Grand Hotel et des Palmes, per promuovere progetti umanitari nel mondo. Il Workshop ha visto la partecipazione dei delegati di distretti provenienti, tra gli altri, dalla Florida, dalla Svezia, da Mosca, da Chicago, Bosnia – Erzegovina.

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Questi i progetti presentati per un valore complessivo di USS 541.996:

  1. Centro NLD per persone malate di AIDS a Yangon in Myanmar (ex Birmania)
    Club-partner: Yangon (D 3350) – Myanmar e Palermo Teatro del Sole (D 2110) – Palermo – Italia
    ( Valore del Progetto 100.000 USS )
  2. Centro Pilota per la formazione di operatori Alzheimer a Salonicco in Grecia
    Club partner: Thessaloniki (D 2484) – Salonicco – Grecia e Modena L.A. Muratori (D 2072) – Modena – Italia
    ( Valore del Progetto 72.200 USS )
  3. Fornitura di una macchina per l’esame della retina dei ragazzi diabetici a Bangalore in India
    Club partner: Bangalore Down Town (D 3190) Bangalore – India e Tallahassee (D 6940) – Tallahassee – Florida – USA
    ( Valore del Progetto 55.456. USS )
  4. “My Life Mix”, un progetto per formare le donne ad avviare un’attività in proprio per prendersi cura di persone anziane o disabili a Londra in Inghilterra
    Club partner: Paddington (D 1130) – Londra – Inghilterra e Carpi (2072) – Carpi – Italia
    ( Valore del Progetto 64.000 USS )
  5. Attrezzature per le sale operatorie e formazione nell’Ospedale “Charité Maternelle” a Goma in Congo
    Club partner: Goma-Nyaragongo (D 9150)– Goma – Repubblica Democratica del Congo e Reggio Emilia Val di Secchia (D 2072) Reggio Emilia – Italia
    ( Valore del Progetto 45.340 USS )
  6. Fornitura di attrezzature specialistiche e formazione di operatori – Ospedale Universitario di Foča in Bosnia & Herzegovina
    Club partner: Sarajevo (D 1910) – Sarajevo – Bosnia & Herzegovina e Bologna (D 2072) – Bologna – Italia
    ( Valore del Progetto 80.000 USS )
  7. Programma di formazione professionale di giovani diabetici poveri a Poona – India
    Club partner: Poona Downtown (D 3131) – Poona – India e Foligno (D 2090) – Foligno – Italia
    ( Valore del Progetto 60.000 USS )
  8. Approvigionamento idrico e sicurezza alimentare a Ormoc e Albuera – Filippine
    Club partner: (D3860) – Leyte – Filippine e (D2072) Faenza – Italia
    ( Valore del Progetto 65.000 USS )

 

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Si è anche affrontato il problema di come aiutare concretamente le popolazioni del Centro Italia colpite così duramente dal terremoto del 24 agosto scorso, cercando di individuare un grande progetto sostenibile nel tempo, gradito ai rappresentanti delle popolazioni locali e che possa raccogliere l’adesione non soltanto dei club e del Rotary International ma anche di altre organizzazioni private. In questi tempi di grave crisi mondiale è molto importante unire le forze dei Rotariani e di tutte le altre persone di buona volontà per aiutare i più deboli e così contribuire a migliorare la comprensione e l’ amicizia fra i popoli.
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Alla presentazione dell’evento, patrocinato dal Comune di Palermo, oltre all’assessore all’Innovazione Gianfranco Rizzo e alla consigliera comunale, Giusy Scafidi, erano presenti due funzionari del Rotary International che ha sede a Evanston (Chicago), Ellina Kushnir – Supervisore (Servizio e Impegno – Rapporti del Servizio Rotary -Programmi del RI) e Lauren Ribant – Direttore Regionale Sovvenzioni della Fondazione Rotary,  il Governatore del Distretto Rotary 2110 Nunzio Scibilia e il Presidente del Club Teatro del Sole, Nuccio Valenza.

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(Ellina Kushnir e Lauren Ribant)

Il primo Multi-Club Workshop, si è tenuto a Stoccolma nel settembre 2007. Incontri successivi che hanno visto la partecipazione di molti Rotariani, cui si sono uniti loro familiari e amici si sono tenuti a Bari, Riga, Ravenna, Malmö, Manfredonia, Belgrado, Ischia e San Pietroburgo. Ai nove workshops precedenti hanno partecipato 566 persone. Grazie a questi incontri, il MCW ha promosso 30 progetti rotariani per oltre un milione di dollari.

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Un plauso a Leonardo De Angelis “deus ex machina ” da 10 anni di questa manifestazione che è divenuta una realtà riconosciuta e apprezzata nel mondo.

Giuseppe