Anno 2014
Nel presente statuto i seguenti termini hanno il significato indicato a lato, a meno che il contesto non indichi altrimenti:
1. Consiglio: il consiglio direttivo del club.
2. Regolamento: il regolamento del club.
3. Consigliere: un membro del consiglio direttivo.
4. Socio: un socio attivo del club.
5. RI: il Rotary International.
6. Anno: l’anno rotariano che inizia il 1º luglio e termina il 30 giugno successivo.
Il nome di questa associazione è Rotary eClub 2072 (Membro del Rotary International).
Art. 3 – Limiti territoriali
Questo eClub ha sede internazionale e può essere contattato all’indirizzo web: www.rotaryeclub2072.org.
Art. 4 – Scopo dell’Associazione
Lo scopo del Rotary è di diffondere il valore del servire, motore e propulsore ideale di ogni attività. In particolare, esso si propone di:
Primo. Promuovere e sviluppare relazioni amichevoli fra i propri soci per renderli meglio atti a servire l’interesse generale;
Secondo. Informare ai principi della più alta rettitudine l’attività professionale e imprenditoriale, riconoscendo la dignità di ogni occupazione utile e facendo sì che venga esercitata nella maniera più nobile, quale mezzo per servire la collettività;
Terzo. Orientare l’attività privata, professionale e pubblica di ogni socio del club secondo l’ideale del servire;
Quarto. Propagare la comprensione reciproca, la cooperazione e la pace a livello internazionale mediante il diffondersi nel mondo di relazioniamichevoli fra persone esercitanti diverse attività economiche e professionali, unite nel comune proposito e nella volontà di servire.
Art. 5 – Cinque vie d’azione
Le Cinque vie d’azione rappresentano il fondamento teorico e pratico della vita di questo club.
1. L’Azione interna, prima via d’azione rotariana, riguarda le attività che ogni socio deve intraprendere nell’ambito del club per assicurarne il buon funzionamento.
2. L’Azione professionale, seconda via d’azione rotariana, ha lo scopo di promuovere l’osservanza di elevati principi morali nell’esercizio di ogni professione, riconoscere la dignità di ogni occupazione utile e diffondere il valore del servire, propulsore ideale di ogni attività. I soci sono chiamati a operare, sul piano personale e professionale, in conformità con i principi del Rotary.
3. L’Azione di interesse pubblico, terza via d’azione rotariana, riguarda le iniziative intraprese dai soci, talvolta in collaborazione con altri, per migliorare la qualità della vita nel comune o nella località in cui si trova il club.
4. L’Azione internazionale, quarta via d’azione rotariana, comprende le attività svolte dai soci per promuovere l’intesa, la tolleranza e la pace tra i popoli, favorendo l’incontro con persone di altri Paesi, con la loro cultura, le loro tradizioni, i loro problemi e le loro speranze, attraverso letture e scambi
di corrispondenza, come pure tramite la cooperazione alle iniziative e ai progetti promossi dai club a favore di abitanti di altri Paesi.
5. L’Azione giovanile, quinta via d’azione rotariana, riconosce l’impronta positiva lasciata nella vita dei ragazzi e dei giovani adulti dalle attività di sviluppo della leadership, dalla partecipazione a progetti di servizio locali e internazionali, e dagli scambi volti a promuovere la pace nel mondo e la comprensione tra le culture.
Art. 6 – Riunioni
1. Riunioni ordinarie.
(a) Giorno. Il club si riunisce regolarmente una volta alla settimana postando un’attività interattiva sul suo sito web nel giorno indicato dal regolamento. Si considera giorno della riunione quello in cui l’attività viene postata sul sitoweb del club.
(b) Cambiamenti. Per validi motivi il consiglio può rimandare la riunione ad altra data (comunque antecedente a quella della riunione successiva).
(c) Cancellazioni. Il consiglio può cancellare una riunione ordinaria se essa cade in un giorno di festa, comprese le festività comunemente osservate, o in caso di decesso di un socio o in caso di eventi eccezionali (es. epidemie, disastri, eventi bellici). Il consiglio può cancellare al massimo quattro riunioni all’anno per cause diverse da quelle sopra indicate, con un limite massimo di tre cancellazioni consecutive.
2. Assemblea annuale. Il regolamento stabilisce che l’assemblea annuale per l’elezione dei dirigenti avvenga non oltre il 31 dicembre.
Art. 7 Compagine dei soci
1. Requisiti generali. Il club si compone di individui adulti di buona volontà e reputazione professionale.
2. Tipi di affiliazione. Il club ha due tipi di soci: attivi e onorari.
3. Soci attivi. Può essere ammesso come socio attivo del club chiunque sia in possesso dei requisiti indicati all’articolo 5, comma 2 dello statuto del Rotary International.
4. Trasferimento di soci ed ex rotariani.
(a) Soci potenziali. Un socio può proporre come socio attivo del club un ex rotariano o un socio proveniente da un altro club. Il socio, o ex socio, può essere anche presentato dal club di provenienza.
La categoria professionale di un membro che si trasferisce non ne impedisce l’ammissione a socio attivo, anche se tale ammissione violasse temporaneamente i limiti numerici di categoria. Non possono diventare soci del club i rotariani o ex rotariani che abbiano debiti nei confronti di un altro club. Il club deve richiedere al club precedente una dichiarazione scritta nella quale si confermi che il candidato ha ottemperato a tutti gli obblighi finanziari nei confronti dell’associazione. L’ammissione, inoltre, è subordinata all’ottenimento di un certificato, rilasciato dal consiglio direttivo del club precedente, che confermi che il candidato e stato socio di quel club. I soci ed ex soci che si trasferiscono sono invitati a presentare al club una lettera di referenze favorevole sottoscritta dal club di provenienza.
(b) Ex soci. Il club si impegna a fornire, a un altro Rotary club che chieda referenze su un candidato, una dichiarazione di non sussistenza di debiti nei confronti del club. Se entro 30 giorni dalla richiesta il club non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito, si dovrà ritenere che il candidato non abbia obblighi finanziari pendenti nei confronti del club di provenienza.
5. Affiliazione al club satellite. I soci del club satellite sono affiliati anche al club patrocinante sino al momento in cui il satellite non venga riconosciuto quale Rotary club dal Rotary International.
6. Doppia affiliazione. Con la sola eccezione dei club satelliti la doppia affiliazione – a due Rotary club, a un Rotary club e a un club Rotaract, o come socio attivo e onorario di uno stesso club – non e consentita.
7. Soci onorari.
(a) Requisiti. Possono essere ammessi come soci onorari del club, per un periodo stabilito dal consiglio, individui che si siano distinti al servizio degli ideali rotariani. Tali individui possono essere soci onorari di più di un club.
(b) Diritti e privilegi. I soci onorari sono esenti dal pagamento della quota d’ammissione e delle quote sociali, non hanno diritto di voto, non possono ricoprire cariche all’interno del club e non rappresentano alcuna categoria, ma hanno il diritto di partecipare a tutte le riunioni e di godere di ogni altro privilegio. L’unico privilegio di cui i soci onorari godono presso un altro club è quello di poterlo visitare senza essere ospiti di un rotariano.
8. Titolari di cariche pubbliche. I soci che assumano una carica pubblica per un periodo limitato di tempo continueranno a rappresentare la categoria originale anziché quella della carica temporanea. Fanno eccezione alla regola le cariche giudiziarie e quelle presso istituzioni scolastiche di vario livello.
9. Impiego presso il Rotary International. Possono essere soci del club anche i dipendenti del RI.
Art. 8 Categorie professionali
1. Provvedimenti generali.
(a) Attività principale. Ogni socio attivo appartiene a una categoria in base alla sua attività professionale, imprenditoriale o di servizio sociale. La categoria è quella che descrive l’attività principale del socio o dell’impresa, società o ente di cui fa parte.
(b) Rettifiche. Se le circostanze lo richiedono, il consiglio direttivo può rettificare o adattare la categoria di appartenenza di un socio. In tal caso, il socio deve essere informato della modifica e ha diritto a esprimere il proprio parere in proposito.
2. Restrizioni. Il club non può ammettere un nuovo socio attivo in una categoria che sia già rappresentata da cinque o più soci, a meno che il club non abbia più di 50 soci, nel qual caso può ammettere un nuovo socio attivo in una categoria, purché il numero dei suoi rappresentanti non superi il 10% dei soci attivi del club. Il numero complessivo dei rappresentanti di una categoria non include i soci pensionati. La categoria di appartenenza di un socio che si trasferisce o di un ex borsista della Fondazione Rotary, secondo la definizione approvata dal Consiglio centrale, non impedisce l’ammissione a socio attivo, anche se tale ammissione viola temporaneamente i limiti numerici di categoria. Il socio che cambi categoria può mantenere la propria affiliazione al club nella nuova categoria indipendentemente da queste restrizioni.
Art. 9 Assiduità
1. Provvedimenti generali. Ogni socio del club e tenuto a partecipare alle riunioni ordinarie dello stesso. Un socio e considerato presente a una riunione ordinaria postata sul sito web del club se vi partecipa entro una settimana dalla data in cui l’attività e stata postata, o se recupera l’assenza in uno dei modi seguenti:
(a) Se entro quattordici (14) giorni prima o dopo la riunione cui non può partecipare, il socio
(1) partecipa alla riunione ordinaria di un altro club, del club satellite di un altro club o di un club provvisorio per almeno il 60% della durata della riunione;
(2) partecipa alla riunione ordinaria di un club Rotaract, di un club Interact o di un Gruppo rotariano comunitario, siano essi già stabiliti o provvisori;
(3) partecipa al congresso internazionale del RI, al Consiglio di Legislazione, a un’assemblea internazionale, a un Istituto del Rotary indetto per i dirigenti in carica, emeriti ed entranti del RI, o a qualsiasi altra riunione convocata per conto del Consiglio centrale; a un congresso multizona del Rotary, alla riunione di una commissione del RI, a un congresso o a un’assemblea di formazione distrettuale, a una qualsiasi riunione distrettuale convocata dal Consiglio centrale del RI, alla riunione di una commissione distrettuale convocata dal governatore, o a una riunione intracittadina dei Rotary club regolarmente annunciata;
(4) si presenta all’ora e nel luogo in cui avvengono di consueto le riunioni di un altro club, o del club satellite di un altro club, con l’intenzione di parteciparvi, ma non può perché la riunione non ha luogo;
(5) partecipa a un progetto di servizio del club, o a un evento o incontro sponsorizzato dal club e autorizzato dal suo consiglio;
(6) partecipa a una riunione del consiglio o, se autorizzato dal medesimo, alla riunione di una commissione di cui faccia parte;
(7) partecipa tramite un sito web del club a un’attività interattiva che richieda almeno 30 minuti di partecipazione.
Qualora un socio si trovi al di fuori del Paese in cui risiede per più di quattordici giorni, i limiti di tempo non sono imposti, cosi da permettere al socio di prendere parte, in qualsiasi momento, alle riunioni ordinarie di un club o di un club satellite nel Paese in cui si trova, che saranno considerate un valido recupero di quelle cui non ha potuto prender parte durante il soggiorno all’estero.
(b) Se al momento della riunione, il socio si trova:
(1) in viaggio verso o da una delle riunioni indicate alla lettera (a) (3) del presente comma;
(2) in servizio come dirigente, membro di una commissione del RI o amministratore della Fondazione Rotary;
(3) in servizio come rappresentante speciale del governatore distrettuale in occasione della formazione di un nuovo club;
(4) in viaggio per affari rotariani, in rappresentanza del RI;
(5) direttamente e attivamente impegnato in un progetto di servizio sponsorizzato dal distretto, dal RI o dalla Fondazione Rotary in una zona remota in cui non esista la possibilità di compensare l’assenza;
(6) impegnato in attività rotariane debitamente autorizzate dal consiglio, che non consentano la partecipazione alla riunione.
2. Assenze prolungate per trasferte di lavoro. Il socio che si trovi in trasferta dal Paese in cui risiede per un periodo di tempo prolungato può partecipare alle riunioni di un club locale, a seguito di accordo fra quest’ultimo e il proprio club.
3. Assenze giustificate. L’assenza di un socio si considera giustificata se:
(a) tale assenza si verifica in conformità con le condizioni e le circostanze approvate dal consiglio. Il consiglio può giustificare l’assenza di un socio per motivi che considera validi e sufficienti. Le assenze giustificate non devono protrarsi per più di dodici mesi; tuttavia tale periodo potrà essere prolungato
per ragioni mediche dal consiglio direttivo del club;
(b) gli anni di affiliazione del socio a uno o più club, combinati insieme, equivalgono a un minimo di 85 anni e il socio abbia comunicato per iscritto al segretario del club il proprio desiderio di essere esentato, ottenendo la dispensa dalla frequenza.
4. Assenze dei dirigenti del RI. L’assenza di un socio è giustificata se il socio e dirigente del RI o coniuge o compagno/a di un dirigente del RI.
5. Registri delle presenze. Se il socio le cui assenze siano giustificate in base a quanto indicato al comma 3 (a) del presente articolo non frequenta una riunione, né il socio né la sua assenza sono considerati ai fini del computo delle presenze del club. Se il socio le cui assenze siano giustificate in base a quanto indicato ai commi 3 (b) e 4 del presente articolo frequenta una riunione di club, sia il socio sia la sua presenza sono considerati ai fini del computo delle presenze del club.
Art. 10 Consiglieri e dirigenti
1. Organo direttivo. L’organo direttivo del club è il consiglio direttivo, costituito e composto in conformità al regolamento del club.
2. Autorità. L’autorità del consiglio si estende a tutti i dirigenti e alle commissioni e, se ha motivi validi, può dichiarare vacante una carica.
3. Decisioni del consiglio. Le decisioni del consiglio in merito a qualsiasi aspetto dell’attività del club hanno carattere definitivo e sono soggette solo ad appello del club. Tuttavia, nel caso in cui il consiglio decida di cessare l’affiliazione di un socio, l’interessato può, conformemente all’articolo 12, comma 6, fare appello al club, richiedere la mediazione o avvalersi della clausola arbitrale. In caso di appello, una decisione può essere annullata solo dal voto dei due terzi dei soci presenti a una riunione ordinaria in cui sia presente il numero legale dei partecipanti, purché l’appello sia stato comunicato dal segretario a ogni socio del club almeno cinque giorni prima della riunione. In caso di appello, la decisione del club ha valore definitivo.
4. Dirigenti. Sono dirigenti del club i membri del suo consiglio direttivo il presidente, il presidente uscente, il presidente eletto e il segretario, ed eventualmente uno o più vicepresidenti. Sono considerati dirigenti del club anche il tesoriere ed eventualmente il prefetto, i quali possono far parte del consiglio direttivo se il regolamento del club lo prevede. I dirigenti del club sono tenuti a partecipare regolarmente alle riunioni del club satellite.
5. Elezione dei dirigenti.
(a) Mandato dei dirigenti (presidente escluso). I dirigenti sono eletti in base a quanto stabilito dal regolamento del club e, tranne il presidente, entrano in carica il 1° luglio immediatamente successivo alla loro elezione e restano in carica per il periodo previsto per la stessa, o fino all’elezione e all’insediamento dei loro successori.
(b) Mandato presidenziale. Il presidente e eletto in base a quanto stabilito dal regolamento del club, non più di due anni e non meno di diciotto mesi prima del giorno in cui entra in carica. Il presidente designato assume l’incarico di presidente eletto il 1° luglio dell’anno immediatamente precedente a quello per cui e stato eletto presidente. Il mandato presidenziale ha inizio il 1° luglio e dura un anno oppure fino all’elezione e all’insediamento di un successore.
(c) Requisiti. Tutti i dirigenti e i membri del consiglio devono essere soci in regola del club. Il candidato alla presidenza deve essere stato socio del club per almeno un anno prima della nomina a tale incarico, a meno che il governatore non ritenga giustificato un periodo inferiore. Il presidente entrante deve partecipare al seminario d’istruzione dei presidenti eletti e all’assemblea di formazione distrettuale, a meno che non ne sia dispensato dal governatore entrante. In tal caso, il presidente entrante deve inviare in sua vece un rappresentante del club incaricato di informarlo sui lavori. In caso non venga eseguita nessuna delle summenzionate procedure, il presidente entrante non può essere presidente del club. In questo caso, l’attuale presidente rimane in carica sino all’elezione di un successore che abbia partecipato al seminario d’istruzione dei presidenti eletti e all’assemblea di formazione distrettuale o che abbia ricevuto una formazione ritenuta sufficiente dal governatore eletto.
6. Gestione dei club satellite. Il club satellite opera nella stessa area geografica di questo club o in sua prossimità.
(a) Supervisione. Il club satellite viene monitorato e sostenuto dal club nella misura ritenuta opportuna dal consiglio direttivo di quest’ultimo.
(b) Consiglio direttivo del club satellite. Il club satellite elegge annualmente tra i suoi soci il proprio consiglio direttivo a cui viene affidata l’amministrazione ordinaria. Il consiglio e composto dai dirigenti del club satellite e da quattro/sei altri soci, secondo quanto previsto dal regolamento. Ne fanno parte il suo presidente, il presidente uscente, il presidente eletto, il segretario e il tesoriere. Nell’occuparsi della gestione del club satellite e delle sua altre attività, il consiglio opera in conformità con le norme, i requisiti, le procedure e gli obiettivi del Rotary e sotto la guida del club patrocinante, sul quale o nell’ambito del quale non ha alcuna autorità.
(c) Procedure di rendicontazione del club satellite. Il club satellite deve consegnare ogni anno, al presidente e al consiglio direttivo di codesto club, un resoconto sulla sua compagine sociale, sulle sue attività e sui programmi svolti, accompagnato dal bilancio assoggettato a revisione, in modo che tale documentazione possa essere inclusa nel rendiconto presentato annualmente dal club patrocinante ai suoi soci. Al club satellite potranno essere richiesti altri rapporti, se il club patrocinante lo riterrà necessario.
Art. 11 Quote sociali
Ogni socio è tenuto a pagare una quota di ammissione e quote sociali annuali, come stabilito dal regolamento, con l’eccezione dei soci provenienti da altri club o degli ex soci del club che ne ottengano di nuovo l’affiliazione; i soci appartenenti a queste due categorie, se ammessi al club, non devono pagare una seconda quota di ammissione ai sensi dell’art. 7, comma 4 (a). I rotaractiani che abbiano cessato di essere soci di un club Rotaract entro i due anni precedenti e che vengano accettati quali soci di questo club saranno esentati dal versamento della quota d’ammissione.
1. Durata. L’affiliazione al club dura fintanto che esiste il club, salvo cessazione secondo le disposizioni che seguono.
2. Cessazione automatica.
(a) Requisiti. Un socio cessa automaticamente di far parte del club quando non soddisfa più i requisiti di appartenenza.
(1) il consiglio può concedere a un socio che si trasferisca al di fuori della località in cui ha sede il club, un permesso speciale non superiore a un (1) anno, per consentirgli di visitare un club nella località in cui si trasferisce e farsi conoscere, purché il socio continui a soddisfare tutti i requisiti di appartenenza al club;
(2) il consiglio può consentire a un socio che si trasferisca al di fuori della località in cui ha sede il club di mantenerne l’affiliazione, purché il socio continui a soddisfare tutti i requisiti di appartenenza al club.
(b) Riammissione. Un socio la cui affiliazione cessi per uno dei motivi esposti alla lettera (a) può presentare domanda di riammissione, mantenendo la categoria precedente o richiedendone una nuova, senza dover pagare una seconda quota di ammissione.
(c) Cessazione dell’affiliazione come socio onorario. Un socio onorario cessa automaticamente di essere tale al termine del periodo stabilito dal consiglio per tale affiliazione. Il consiglio può tuttavia estendere detto periodo, come può anche revocare l’affiliazione onoraria in qualsiasi momento.
3. Cessazione per morosità.
(a) Procedura. Un socio che non abbia pagato le quote dovute entro i 30 giorni successivi alla scadenza è invitato a versarle dal segretario mediante un sollecito scritto, inviato all’ultimo indirizzo noto. Se il pagamento non avviene entro 10 giorni dalla data del sollecito, il consiglio può, a propria discrezione, revocare l’affiliazione del socio.
(b) Riammissione. Il consiglio può riammettere un socio che abbia perso l’affiliazione al club, previa domanda e pagamento di tutte le somme dovute. Nessun socio, tuttavia, può essere riammesso come socio attivo se la propria categoria e stata nel frattempo occupata (art. 8, comma 2).
4. Cessazione per assenza abituale.
(a) Percentuali di assiduità. Un socio deve
(1) partecipare ad almeno il 50% delle riunioni ordinarie del club o del club satellite o impegnarsi in progetti, attività ed eventi promossi dal club per un minimo di 12 ore in ciascun semestre, o raggiungere una combinazione equilibrata di queste due forme di partecipazione;
(2) partecipare ad almeno il 30% delle riunioni ordinarie del club o del club satellite o impegnarsi in progetti, attività ed eventi promossi dal club in ciascun semestre (ne sono esonerati gli assistenti del governatore, secondo la definizione del Consiglio centrale). I soci che non soddisfano questi requisiti possono perdere l’affiliazione al club a meno che non siano dispensati dal consiglio per validi motivi.
(b) Assenze consecutive. Un socio che risulti assente a quattro riunioni consecutive e che non sia dispensato dal consiglio per validi motivi o in base a quanto stabilito all’articolo 9, commi 3 o 4, deve essere informato dal consiglio che la sua assenza può essere interpretata come rinuncia all’affiliazione al club. Dopodiché il consiglio può, a maggioranza, revocare l’affiliazione.
5. Cessazione per altri motivi.
(a) Giusta causa. Il consiglio può, a una riunione convocata per l’occasione, revocare l’affiliazione di qualsiasi socio che non soddisfi più i requisiti richiesti per l’appartenenza al club, o per altri validi motivi, mediante il voto di almeno due terzi dei suoi membri presenti e votanti. I principi guida di tale riunione sono delineati nell’art. 7, comma 1, nella Prova delle quattro domande e negli elevati standard etici che si impegnano di mantenere i soci dei Rotary club.
(b) Preavviso. Prima dell’intervento indicato al punto (a) del presente comma, il consiglio deve informare il socio delle proprie intenzioni, con un preavviso scritto di almeno dieci giorni, dandogli la possibilità di rispondere per iscritto. Il socio ha inoltre diritto ad esporre di persona le proprie ragioni
davanti al consiglio. Il preavviso va recapitato di persona o mediante raccomandata all’ultimo indirizzo noto del socio.
(c) Sospensione della categoria. Una volta che il consiglio ha revocato l’affiliazione di un socio per i motivi esposti nel presente comma, il club non può ammettere un altro socio nella stessa categoria dell’ex socio fintanto che non sia scaduto il termine per proporre appello e non sia stata annunciata la
decisione del club o degli arbitri. Questa disposizione non si applica se, dopo l’ammissione del nuovo socio e indipendentemente dall’esito dell’appello, il numero di soci appartenenti a tale categoria rientra comunque nei limiti consentiti.
6. Diritto di appello o cessazione per decisione arbitrale.
(a) Preavviso. Entro sette giorni dalla decisione del consiglio di revocare l’affiliazione, il segretario deve inviare al socio la comunicazione scritta della decisione. Il socio ha quindi quattordici giorni per comunicare per iscritto al segretario la propria intenzione di appellarsi al club o di richiedere una mediazione o arbitrato, come stabilito dall’articolo 16.
(b) Riunione per la discussione sull’appello. In caso di appello, il consiglio decide la data della riunione ordinaria del club in cui questo va discusso, riunione che deve tenersi entro ventuno giorni dalla ricezione dell’appello. Ogni socio deve essere informato dell’argomento specifico della riunione con almeno cinque giorni di anticipo. A tale riunione sono ammessi solo i soci del club.
(c) Mediazione o arbitrato. La procedura usata per la mediazione o l’arbitrato e quella indicata nell’articolo 16.
(d) Appello. In caso di appello, la decisione del club ha carattere definitivo per tutte le parti e non e soggetta ad arbitrato.
(e) Decisione arbitrale. In caso di arbitrato, la decisione degli arbitri o, se gli arbitri non raggiungono un accordo, del presidente del collegio arbitrale, ha carattere definitivo per tutte le parti e non e soggetta ad appello.
(f) Mediazione non riuscita. Nel caso la mediazione non abbia successo, il socio può proporre appello al club o richiedere l’arbitrato secondo quanto indicato al punto (a).
7. Decisioni del consiglio. La decisione del consiglio diventa definitiva in mancanza di appello al club o di richiesta di arbitrato.
8. Dimissioni. Le dimissioni di un socio dal club devono essere comunicate per iscritto al presidente o al segretario, e sono accettate dal consiglio a condizione che il socio sia in regola con il pagamento delle somme spettanti al club.
9. Perdita dei diritti relativi al patrimonio sociale. Un socio che cessi, per qualsiasi motivo, di appartenere al club, perde ogni diritto sui fondi o altri beni appartenenti al club qualora, in conformità con le leggi locali, l’affiliazione al club comporti per i soci l’acquisizione di diritti sui fondi o su altri beni appartenenti al club.
10. Sospensione dal club. Indipendentemente da ogni altra disposizione prevista in questo statuto, se il consiglio ritiene che:
(a) al socio siano state rivolte accuse fondate di violazione delle disposizioni dello statuto o di comportamento scorretto o tale da nuocere agli interessi del club;
(b) le accuse, se comprovate, costituiscano giusta causa di revoca dell’affiliazione;
(c) sia auspicabile comunque attendere la conclusione di un procedimento o evento giudicato indispensabile dal consiglio prima che si possa deliberare in merito alla revoca dell’affiliazione;
(d) sia nell’interesse del club che il socio venga sospeso temporaneamente, senza alcuna votazione in merito alla sua affiliazione, dalle riunioni e altre attività del club e da eventuali incarichi direttivi all’interno del club; il consiglio può, mediante il voto di almeno due terzi dei suoi membri, sospendere il socio per il periodo e alle condizioni che il consiglio stesso ritiene necessari, purché rispondenti a criteri di ragionevolezza. Il socio sospeso e esonerato temporaneamente dall’obbligo di frequenza alle riunioni.
1. Argomenti appropriati. Il benessere generale della comunità locale, della nazione e del mondo interessa naturalmente i soci del club; ogni questione pubblica che abbia a che fare con tale benessere può essere oggetto di analisi e discussione alle riunioni del club, in modo che i soci possano farsene un’opinione personale. Ciò nonostante, il club non deve esprimere opinioni in merito a questioni pubbliche controverse.
2. Neutralità. Il club non appoggia o raccomanda candidati a cariche pubbliche, ne discute durante le sue riunioni i meriti o i demeriti di tali candidati.
3. Apoliticità.
(a) Risoluzioni e giudizi. Il club non può adottare ne diffondere risoluzioni o giudizi, ne prendere decisioni in merito a questioni o problemi internazionali di natura politica.
(b) Appelli. Il club non può rivolgere appelli a club, popoli o governi, ne diffondere lettere, discorsi o programmi per la risoluzione di problemi internazionali specifici di natura politica.
4. Celebrazione delle origini del Rotary. La settimana in cui ricorre l’anniversario della fondazione del Rotary (23 febbraio) e stata designata Settimana della pace e della comprensione mondiale. Durante questa settimana, il club festeggia il servizio reso dal Rotary, riflette sui risultati conseguiti in passato e si concentra sui programmi intesi a promuovere la pace, la comprensione e la buona volontà nella comunità e nel resto del mondo.
1. Abbonamento obbligatorio. A meno che il club non sia stato dispensato dal Consiglio centrale dall’osservare gli obblighi stabiliti nel presente articolo in conformità con il regolamento del RI, ogni socio deve abbonarsi, per l’intera durata dell’affiliazione, alla rivista ufficiale del Rotary International o a una rivista rotariana approvata e prescritta per il club dal Consiglio centrale. Due rotariani residenti allo stesso indirizzo possono richiedere un unico abbonamento. L’abbonamento e pagato ogni sei mesi, fintanto che dura l’affiliazione del socio al club e fino al termine del semestre in cui il socio cessi di far parte del club.
2. Riscossione. Il club ha il compito di riscuotere gli importi relativi agli abbonamenti dei soci per semestri anticipati e di trasmetterli alla segreteria generale del RI o all’ufficio della pubblicazione rotariana prescritta, in base a quanto stabilito dal Consiglio centrale.
Accettazione dello scopo e osservanza dello statuto e del regolamento
Con il pagamento della quota di ammissione e delle quote sociali, il socio accetta i principi del Rotary,
quali sono espressi nel suo scopo, e si impegna a osservare lo statuto e il regolamento di questo club e a esserne vincolato, e soltanto a tali condizioni ha diritto ai privilegi del club. Nessun socio può essere dispensato dall’osservanza dello statuto e del regolamento adducendo la scusa di non averne ricevuta copia.
1. Controversie. In caso di controversia tra un socio o un ex socio e il club, un suo dirigente o il consiglio, riguardo a una questione che non sia unadecisione del consiglio e che non possa essere risolta mediante la procedura prevista in questi casi, la controversia sarà deferita, mediante richiesta inoltrata al segretario da una delle due parti, a un mediatore o a un collegio arbitrale.
2. Data. Il consiglio, dopo aver sentito le parti interessate, deve fissare la data della mediazione o dell’arbitrato entro e non oltre ventuno (21) giorni dalla richiesta.
3. Mediazione. La mediazione si svolge secondo la procedura riconosciuta da un ente competente o raccomandata da un organo di mediazione che vanti esperienza in mediazione di controversie ovvero che sia raccomandata dalle linee guida del Consiglio centrale del RI o del Consiglio di amministrazione
della Fondazione Rotary. Solamente un socio di un club può essere nominato come mediatore. Il club può richiedere che sia il governatore del distretto o un suo rappresentante a nominare un mediatore, sempre socio di un club, che abbia le capacita e l’esperienza necessarie.
(a) Esiti della mediazione: le decisioni convenute dalle parti durante la mediazione sono trascritte in un documento, che deve essere consegnato alle parti, al mediatore e al consiglio, il quale depositerà la propria copia presso il segretario. Si deve quindi preparare un riassunto della soluzione concordata dalle parti. Se il conflitto non viene chiarito, una delle parti può richiedere ulteriori incontri di mediazione.
(b) Fallimento della mediazione: se la mediazione non riesce, una delle parti può richiedere il ricorso all’arbitrato ai sensi del comma 1 del presente articolo.
4. Arbitrato. In caso di arbitrato, ognuna delle due parti nomina un arbitro e gli arbitri nominano il presidente del collegio arbitrale. Arbitri e presidente devono essere soci di un Rotary club.
5. Decisione arbitrale. La decisione presa dagli arbitri o, in caso questi giungano a soluzioni diverse, dal presidente del collegio arbitrale, e definitiva, vincolante e incontestabile.
Questo club deve adottare un regolamento che non sia in contrasto con lo statuto o il regolamento del RI, con le norme specifiche di una zona nel casosiano state determinate dal RI e con il presente statuto. Detto regolamento può incorporare provvedimenti supplementari e può essere emendato secondo le disposizioni in esso contenute.
L’uso del termine “posta”, in qualsiasi forma, derivazione e combinazione appaia nel presente statuto, implica l’uso sia della posta tradizionale che di quella elettronica (e-mail), quest’ultima intesa come mezzo per ridurre i costi e ottimizzare i tempi di risposta.
1. Modalità. Salvo per quanto stabilito al comma 2 di questo articolo, il presente statuto può essere emendato solo dal consiglio di legislazione nel modo stabilito dal regolamento del RI per l’emendamento del medesimo.
2. Emendamento degli articoli 2 e 3. Gli articoli 2 (Nome) e 3 (Limiti territoriali) del presente statuto possono essere emendati in qualunque riunione ordinaria del club alla quale sia presente il numero legale, mediante voto affermativo dei due terzi dei soci presenti e votanti, purché la proposta di emendamento sia stata comunicata per iscritto a tutti i soci e al governatore almeno dieci giorni prima della riunione, e purché tale emendamento sia sottoposto all’approvazione del Consiglio centrale del RI ed entri in vigore solo dopo tale approvazione. Il governatore può presentare al Consiglio centrale del RI la propria opinione in merito alla modifica proposta.
Regolamento
Rotary eClub 2072
2014
Articolo 1 – Definizioni
1. Consiglio: il consiglio direttivo del club
2. Consigliere: un membro del consiglio direttivo
3. Socio: un socio attivo del club
4. Numero legale: un terzo dei soci; per il consiglio direttivo, la maggioranza dei membri
5. RI: il Rotary International
6. Anno: l’anno rotariano che inizia il 1° luglio
Articolo 2 – Finalità
Il club non ha fini di lucro, non svolge attività commerciale, dovrà agire ed operare conformemente allo statuto, regolamento e direttive del Rotary International.
Articolo 3 – Consiglio direttivo
Il Club è retto da un Consiglio Direttivo composto dal Presidente, dal Presidente eletto (con funzione di Vice Presidente), dal Segretario, dal Tesoriere, dal Prefetto, da quattro Consiglieri e dal Presidente uscente.
Articolo 4 – Elezione dei consiglieri e dei dirigenti
1. A una riunione ordinaria, un mese prima di quella prevista per l’elezione dei dirigenti il presidente della riunione invita i soci del club presenti alla riunione a designare i candidati a presidente, vicepresidente (con funzioni di Presidente eletto), segretario, tesoriere, prefetto e 4 consiglieri. Le candidature possono essere presentate anche da una commissione composta dal presidente in carica, dall’ultimo ex presidente e dal presidente eletto, l’ultimo dei quali può proporre i candidati a consigliere, senza che ciò costituisca vincolo d’approvazione dei candidati stessi da parte della commissione. I nomi dei candidati sono scritti su una scheda in ordine alfabetico a fianco di ogni carica e sottoposti al voto. Il candidato a presidente così eletto entra a far parte del consiglio quale presidente designato. Il presidente designato assumerà il titolo di presidente eletto per l’anno che inizia il 1° luglio successivo alla sua elezione, e ricoprirà il suo relativo incarico per tale anno. Il presidente eletto assumerà poi il titolo di presidente in carica il 1° luglio del prossimo anno rotariano.
2. I candidati che abbiano raccolto la maggioranza dei voti sono dichiarati eletti alle rispettive cariche. In caso di parità di suffragio sarà eletto il Socio con maggior anzianità rotariana e in caso di ulteriore parità il Socio con maggiore anzianità anagrafica.
3. Le vacanze che dovessero verificarsi nel Consiglio Direttivo saranno occupate dai primi non eletti nelle singole cariche.
4. Per l’elezione del Consiglio Direttivo il Presidente in carica nominerà un’apposita Commissione denominata “Commissione Elettorale” col preciso e solo incarico di:
– presiedere allo svolgimento delle operazioni elettorali;
– procedere allo scrutinio e alla verifica dei voti validi espressi;
– comunicare i risultati delle votazioni indicando i candidati eletti alle rispettive cariche sociali.
La suddetta Commissione verrà nominata la sera stessa delle elezioni e cesserà di funzionare subito dopo aver adempiuto all’obbligo della comunicazione dei risultati elettorali.
La Commissione sarà composta da un Presidente e da due membri, di cui uno fungerà anche da Segretario, col compito di verbalizzare l’attività della Commissione.
5. La durata del mandato di tutte le cariche è di un anno.
Articolo 5 – Compiti dei dirigenti
1. Presidente: Presiede le riunioni del Club e del Consiglio Direttivo, rappresenta il Club ed esplica le altre mansioni normalmente inerenti alla sua carica.
2. Vice Presidente (che è anche Presidente eletto): Fa parte del Consiglio Direttivo del Club, presiede le riunioni del Club e del Consiglio in assenza o impedimento del Presidente ed esplica le altre mansioni normalmente inerenti alla sua carica o altrimenti affidategli dal Presidente o dal Consiglio stesso.
3. Segretario: Tiene aggiornato l’albo dei Soci, registra le presenze alle riunioni, dirama gli avvisi di riunione del Club, del Consiglio e delle Commissioni, redige e conserva i verbali di dette riunioni, compila i rapporti prescritti per il Rotary International compresi i rapporti semestrali sui Soci, da trasmettere alla Segreteria del R.I., al 1° luglio ed al 1° gennaio di ogni anno, come pure i rapporti rateali da trasmettere alla Segreteria del R.I. al 1° ottobre e al 1° aprile per ogni Socio, ammesso al Club dopo l’inizio dei rispettivi periodi semestrali, corrispondenti al 1° luglio e al 1° gennaio; compila i rapporti sul mutamento dell’effettivo che trasmette alla Segreteria del R.I.; compila il rapporto mensile di assiduità alle riunioni del Club da inviare al Governatore subito dopo l’ultima riunione del mese, incassa e trasmette al R.I. gli abbonamenti a “The Rotarian” ed esplica le altre mansioni normalmente inerenti alla sua carica.
4. Tesoriere: Custodisce tutti i fondi, rendendone conto al Club annualmente e in qualsiasi altro momento ne venga richiesto dal Consiglio, ed esplica le altre mansioni inerenti alla sua carica. Cessando dalla carica, trasmette al Tesoriere entrante o al Presidente tutti i fondi, i libri dei conti e qualsiasi altro oggetto di proprietà del Club in suo possesso.
5. Prefetto: Esplica le mansioni previste nel cerimoniale inerente alla sua carica e quelle altre che vengano deliberate dal Presidente o dal Consiglio.
6. Consiglieri: Esplicano quelle mansioni che vengono deliberate dal Presidente o dal Consiglio.
7. Presidente uscente: Fa parte del Consiglio per tutto l’anno successivo al suo mandato ed esplica le altre mansioni a lui affidate dal Presidente o dal Consiglio.
Articolo 6 – PAST PRESIDENT
E’ istituito il Comitato dei Past President composto da tutti gli ex Presidenti del Club, dalla quale sono esclusi quelli che sono Soci onorari. Esso ha compiti consultivi su qualsiasi argomento che gli venga posto dal Presidente o dal Consiglio Direttivo. E’ presieduto, quando si riunisce, dal Presidente più anziano presente.
Al Comitato dei Past President è affidato il compito di coadiuvare il Consiglio Direttivo nel dirimere le controversie fra i Soci e di risolvere le controversie su candidature di nuovi Soci.
Articolo 7 – Riunioni
1. Riunione annuale. La riunione elettiva annuale (assemblea) sii tiene entro il 31 dicembre di ogni anno. In tale occasione sono eletti i dirigenti e i consiglieri per l’anno successivo e viene sottoposto per l’approvazione il rendiconto economico e finanziario.
2. Assemblea straordinaria: Qualora il Consiglio o un quinto dei Soci del Club lo ritengano opportuno e necessario, potrà essere convocata con debito preavviso, un’assemblea straordinaria per decidere sugli argomenti posti all’ordine del giorno.
3. Riunione settimanale. La riunione settimanale del club si tiene postando un’attività interattiva sul suo sito web ogni martedì entro le ore 24. In caso di cambiamenti o di cancellazione, i soci vanno informati in anticipo. Alla riunione ogni socio attivo, fatta eccezione dei soci onorari (o dispensati dal consiglio direttivo del club in conformità con quanto stabilito nello statuto), viene considerato presente se vi partecipa entro una settimana dalla data in cui l’attività è stata postata o se recupera l’assenza in uno dei modi indicati all’art. 9 dello statuto.
4. Riunione facoltativa. La riunione facoltativa del club si tiene in streaming l’ultimo mercoledì di ogni mese alle ore 21; possono essere convocate dal presidente altre riunioni in giorni ed orari diversi, tenendo anche conto delle esigenze dei soci residenti all’estero.
5. Riunioni di persona. Riunioni con la partecipazione personale dei soci possono essere organizzate, almeno tre volte all’anno ed in località da stabilire volta per volta, anche in occasioni particolari, quali: congressi ed assemblee rotariane, visite in Italia di soci residenti all’estero, ecc..
6. Quorum: Un terzo dei Soci rappresenta il quorum all’assemblea annuale e alle riunioni del Club.
7. Consiglio Direttivo: Le riunioni del Consiglio Direttivo saranno tenute di norma una volta al mese nei modi stabiliti dal Consiglio stesso.
Riunioni speciali del Consiglio verranno convocate con debito preavviso, dal Presidente, ogni qualvolta lo ritenga necessario o su richiesta di almeno due membri del Consiglio stesso.
8, Quorum del Consiglio: La maggiorana dei membri del Consiglio rappresenta il quorum del Consiglio stesso.
Articolo 8 – Quote d’ammissione e quote sociali
1. Ogni socio del club, per potersi considerare tale, deve versare la quota d’ammissione deliberata ed approvata dall’assemblea dei Soci, fatta eccezione dei casi di cui all’art. 11 dello statuto.
2. La quota sociale annua comprende le quote semestrali destinate al Rotary International e al distretto, l’abbonamento annuale a The Rotarian o alla rivista regionale del RI, la quota sociale annua del club e altri eventuali contributi richiesti dal RI o dal distretto. La quota sociale annua, deliberata dall’assemblea, è pagabile preferibilmente in unica soluzione il 1° Luglio, oppure in due rate semestrali il 1° luglio e il 1° gennaio. La quota o contributo associativo non è trasmissibile né rivalutabile. In nessun caso i soci possono pretendere la restituzione delle quote.
3. Qualora nel pagamento delle quote sociali il socio accumuli, non ostante i solleciti che gli saranno stati inoltrati, una morosità corrispondente a quote impagate per un anno, verrà automaticamente escluso dal club, con deliberazione del Consiglio Direttivo, che si limiterà a prendere atto di tale circostanza, delegando il Presidente o il Segretario a darne successivamente immediata comunicazione all’interessato.
4. Il Socio in congedo non è esentato dagli obblighi di corresponsione delle quote sociali.
Articolo 9 – Sistema di votazione
1. Le decisioni che riguardano il Club saranno prese con voto palese, ad eccezione dell’elezione dei membri del Consiglio Direttivo, che avrà luogo a scrutinio segreto.
Quando sia richiesto da un Socio e tale richiesta sia approvata dalla maggioranza dei presenti, la votazione potrà essere segreta.
La validità delle deliberazioni richiede il voto favorevole di almeno un terzo dei Soci presenti aventi diritto al voto, escludendo i Soci in congedo ed i Soci onorari.
2. Le delibere del Consiglio Direttivo saranno prese con la maggioranza dei voti dei presenti espresse con voto palese o con scrutinio segreto se richieste dal Presidente o da almeno due membri.
Articolo 10 – Commissioni
1. Il Presidente nomina, subordinatamente all’approvazione del Consiglio Direttivo le seguenti Commissioni permanenti: Effettivo incaricata di preparare e mettere in atto un piano per l’ammissione al Club e la conservazione dell’effettivo.
Relazioni pubbliche del Club incaricata di mantenere i contatti con l’esterno e di promuovere i progetti e le attività del Club.
Amministrazione del Club che svolge attività collegate con il funzionamento del Club.
Progetti che si occupa della preparazione e messa in opera di progetti educativi, umanitari e di formazione a livello locale ed internazionale.
Fondazione Rotary che sviluppa un piano a sostegno della Fondazione Rotary, sia dal punto di vista finanziario che con la partecipazione attiva dei soci ai programmi umanitari.
2. Il club può istituire anche altre commissioni ritenute necessarie.
3. Il presidente e membro di diritto di tutte le commissioni e, come tale, gode di tutti i diritti derivanti da tale partecipazione.
4. A meno che non siano investite di particolari poteri dal consiglio, le commissioni non possono prendere iniziative prima di aver presentato in merito una relazione al consiglio e di averne ricevuta l’approvazione. Ogni commissione può svolgere mansioni supplementari eventualmente assegnatele dal presidente.
5. Il presidente della commissione è responsabile del regolare andamento e delle attività della commissione, deve controllarne e coordinarne i lavori e deve comunicare al consiglio le attività svolte.
Articolo 11 – Cariche ed incarichi
Tutte le cariche sociali e dirigenziali sono a titolo gratuito e non possono essere erogate indennità, compensi comunque denominati o gettoni di presenza.
Articolo 12 – Finanze
1. Prima dell’inizio di ogni anno sociale, il consiglio deve predisporre un bilancio previsionale delle entrate e delle spese previste per l’anno in questione.
2. Il tesoriere deve depositare tutti i fondi del club nella banca o nelle banche designate dal consiglio. I fondi devono essere divisi in due parti: una riguardante la gestione del club e una riguardante i progetti di servizio.
3. Tutte le fatture devono essere pagate dal tesoriere o da altri dirigenti autorizzati dal consiglio con l’approvazione di due dirigenti o consiglieri.
4. Una volta all’anno la contabilità del club deve essere sottoposta a revisione contabile da parte di una persona qualificata.
5. Il bilancio consultivo del club deve essere presentato a fine anno ai suoi soci.
6. L’anno sociale del club va dal 1° luglio al 30 giugno. E’ fatto obbligo di redigere e di approvare annualmente un rendiconto economico e finanziario secondo le disposizioni statutarie. Le decisioni sulla gestione del club spettano all’assemblea dei soci secondo le disposizioni statutarie. Il fondo di gestione è costituito dalle quote e dai contributi dei soci, di privati, di enti pubblici e di organismi internazionali; da legati, donazioni ed elargizioni di soci o di terzi. E’ fatto divieto di distribuire anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita del club, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge Il patrimonio del club, in caso di suo scioglimento per qualunque causa, dovrà essere devoluto all’Associazione dei Governatori del Distretto RI 2050 o ad altra associazione con finalità analoghe a quelle del club o ai fini di pubblica utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’art. 3, comma 190, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e salvo diversa destinazione imposta dalla legge
Articolo 13 – Procedure di ammissione al club
1. Il nome di un potenziale socio, proposto da un socio attivo del club o da almeno due soci attivi di altri club, va comunicato per iscritto al consiglio. Un ex socio, o un socio proveniente da un altro club può essere proposto come socio attivo dal club di provenienza. La proposta deve essere trattata con la massima riservatezza, a meno che il consiglio non decida altrimenti.
2. Il consiglio deve assicurarsi che il candidato soddisfi tutti i requisiti stabiliti per l’ammissione al RI.
3. Il consiglio approva o respinge la proposta entro 30 giorni dalla sua presentazione e informa il proponente della decisione.
4. Se la decisione del consiglio è favorevole, la candidatura verrà comunicata al club.
5. Se entro sette giorni dalla comunicazione il consiglio non riceve per iscritto obiezioni motivate dai soci attivi del club, al candidato vengono comunicati gli obiettivi del Rotary, come anche i privilegi e le responsabilità derivanti dall’ammissione, dopodiché viene invitato a firmare il modulo di iscrizione e a fornire i propri dati e la categoria proposta. Compiute queste formalità, il candidato viene ammesso al club dietro il pagamento della quota d’ammissione prevista dal regolamento. Qualora fossero presentate obiezioni, il consiglio deve esprimersi al riguardo alla riunione successiva. Se la candidatura fosse approvata, con il voto di almeno i due terzi dei presenti, nonostante le obiezioni, il candidato viene ammesso al club.
6. Il club può nominare soci onorari proposti dal consiglio.
Articolo 14 – Congedo, dimissioni e dispensa
1. Su domanda scritta al Consiglio, motivata da valide e sufficienti ragioni, ogni Socio può ottenere di essere considerato in congedo, con dispensa dalla partecipazione alle riunioni del Club, per un tempo determinato. Dell’assenza del Socio in congedo non viene tenuto conto nel calcolo della assiduità del Club. La determinazione del periodo di congedo e la ripetibilità dello stesso sono affidati alla discrezionalità del Consiglio.
Il Socio in congedo non è esentato dall’obbligo di corresponsione delle quote sociali, come esposto al Comma 5 dell’articolo 5 di questo Regolamento.
2. Le dimissioni di un Socio dal Club debbono essere date per iscritto indirizzandole al Presidente e sono accettate dal Consiglio a condizione che il Socio sia in regola con il pagamento delle somme spettanti al Club sino a tutto il trimestre in corso. Il Socio che abbia cessato per qualsiasi ragione di appartenere al Club, perde ogni diritto sui fondi o altri beni appartenenti al Club stesso.
Articolo 15 – Risoluzioni
Il club non prende in esame nessuna risoluzione o mozione che impegni il club in qualsiasi ambito sino a che la stessa non sia stata esaminata dal consiglio. Le risoluzioni o mozioni presentate a una riunione del club sono deferite senza discussione al consiglio.
Articolo 16 – Emendamenti
Questo regolamento può essere emendato nel corso di una qualsiasi riunione ordinaria alla quale sia presente il numero legale, con voto dei due terzi dei soci presenti, purché ogni socio abbia ricevuto comunicazione dell’emendamento proposto almeno dieci giorni prima della riunione. Il regolamento non può essere modificato da emendamenti o aggiunte che siano in conflitto con lo statuto tipo del club, con lo statuto e il regolamento del RI e con il Rotary Code of Policies