Relazione settimana


RELAZIONE

Casa “Vite Intrecciate”

Il nostro club donerà un trattore (entro fine novembre sarà consegnato e grazie all’amico Alessandro Morisi) alla associazione “Casa vite intrecciate” di Pinzolo (TN). Il valore commerciale di tale mezzo è di circa 14.000 euro. L’associazione “Casa vite intrecciate” ha ottenuto dal comune l’utilizzo di un ex agriturismo in disuso. Grazie al sostegno di tanti ragazzi e volontari ha riqualificato tale struttura.

Ad oggi tale associazione opera effettuando accoglienza dei bisognosi della zona ma non solo. Attraverso il lavoro dei volontari (vi è una stalla che produce vari prodotti), si autosostiene e partecipa alla campagna “Operazione Mato Grosso”. In estate infatti accoglie volontari per campi estivi e vengono effettuate raccolte per inviare generi di prima necessità ai poveri dell’America Latina.

Il trattore servirà a contribuire ancora di più a questo circolo virtuoso. Contribuiremo anche all’acquisto di una zangola elettrica per la produzione del burro

Questa è la breve storia di Case Intrecciate a cura di Paolo Cominotti (responsabile dell’associazione):

Nell’ aprile 2015 nasce la casa “Vite Intrecciate”.  

Come si può riassumere in poche righe tutto ciò che è la casa dell’Associazione Vite Intrecciate?

Proviamo a fare un piccolo riassunto.

– Durante la prima primavera ci sono stati tanti campi di lavoro per sistemare la casa, tante persone e tanti ragazzi  si sono messi a disposizione in quello che sapevano fare;

– l’entusiasmo di centinaia di ragazzi passati attraverso i campi di lavoro dell’Operazione Mato Grosso, che qui scoprono o portano avanti una vita dedicata interamente agli altri è difficilmente spiegabile a parole: si dovrebbero vedere i loro visi sorridenti anche nella fatica, ascoltare i loro pensieri e ciò che hanno nel cuore, guardare i loro occhi che riflettono un pezzo di Paradiso;

– alcuni ragazzini che alla chetichella, in piccoli gruppetti, passano il pomeriggio a dare una mano in stalla o in altri lavori alla loro portata;

– decine di ragazzi e adulti che hanno partecipato nei weekend ai ritiri predicati da giovani missionari rientrati in Italia per qualche mese;

– in 60 ci siamo trovati al pranzo di Natale a condividere questa grande festa con chi ha più bisogno;

–  alcuni nostri valligiani si invitano volentieri a pranzo, sia per la compagnia che per arrivare meglio a fine mese, donando poi un po’ di tempo a tutto ciò che c’è da fare in casa o in stalla ma soprattutto per attività rivolte ai poveri delle nostre missioni;

– giornalmente sempre qualcuno arriva a portare generi alimentari, vestiti, ad aiutare, a lavorare;

– alcuni profughi nigeriani e pachistani che vivono a  Roncone vengono regolarmente per aiutarci nei più svariati lavori.

Ci siamo resi conto concretamente che c’è proprio bisogno di una casa così in cui a chiunque viene data accoglienza, ascolto, un caffè aldilà che uno venga a portare o a portare via.

È proprio un incontro tra chi è nel bisogno e chi sente il bisogno di dare, di aiutare, di fare qualcosa di buono nella vita.

Questo per abituarci a vedere che c’è sempre qualcuno che sta peggio di noi a cui dobbiamo pensare.

Pian pianino la casa sta diventando un piccolo punto nel quale convergono e si intrecciano veramente le vite di tanti, di chi viene per necessità e di chi passa per donare, chi per aiutare, chi per poter fermarsi un attimo a riflettere, a capire o a sognare.

Imparare a sognare e poi provare a mettere in pratica un mondo più umano, più giusto, più bello nel quale lo sguardo di Dio, buono e misericordioso, sia il metro di misura abituale.

Si, si sta sognando ad occhi aperti che il mondo un po’ alla volta possa migliorare, dipende da me, da te, dalla vita di ciascuno di noi.

L’importante è crederci fino in fondo e soprattutto tentare di metterlo in pratica nella vita di ogni giorno. Non sempre è facile, non è per niente scontato ma vale la pena di provarci.

Alessandro Morisi

Morisi