Riunione ordinaria n. 2 del 19 luglio: “GLOBAL GRANT SCHOLARSHIP – Report di metà sovvenzione” – Leandro Savino
Relazione settimana
RELAZIONE
GLOBAL GRANT SCHOLARSHIP
Report di metà sovvenzione
Leandro Savino
La sovvenzione globale della quale sto usufruendo per il completamento dei miei studi magistrali nell’ambito di Development Studies rappresenta una possibilità enorme sia dal punto di vista delle conoscenze acquisite, sia e, forse ancor più importante, dal punto di vista di sviluppo personale. Il mio soggiorno a Lund in Svezia di per sé ha già dato prova di avere avuto un grande impatto nella costruzione di rapporti personali con persone da tutto il mondo sia all’interno del Rotary sia all’interno dell’università. Il network finora creato rappresenta forse il più grande potenziale per la mia carriera futura.
Divido il report in due sezioni, la prima che riguarda il mio inserimento e coinvolgimento a Lund e nel club Rotary locale e la seconda che riguarda invece le competenze tecniche finora acquisite e gli sviluppi futuri per il prossimo anno.
Inserimento e coinvolgimento
Al mio arrivo qui a Lund lo scorso 18 Agosto, sono stato subito accolto meravigliosamente dalla signora Sylvia, presidentessa del Lund International Rotary Club, la quale mi ha accolto nella sua famiglia per il primo mese. Infatti, la ricerca di un alloggio nella città universitaria di Lund rappresenta uno dei maggiori ostacoli e difficoltà che uno studente deve sormontare. Lund conta circa 120 mila persone, 40 mila delle quali sono studenti e la domanda di posti letto supera l’offerta. Al mio arrivo non ero stato ancora in grado di trovare un mio alloggio e così Sylvia e Christian mi hanno cordialmente ospitato in attesa che io trovassi una mia stanza e questo si è rivelato essere anche un grande vantaggio per me nell’orientamento iniziale, infatti ho potuto usufruire anche dei validi consigli di una famiglia locale. Un mese dopo il mio arrivo mi sono trasferito in un piccolo monolocale all’interno di un grande studentato, trovato tramite l’organizzazione AF Bostaeder che si occupa di alloggi per studenti.
Prima dell’inizio delle lezioni, ho partecipato a qualche evento offerto dal Rotaract affiliato al club Rotary locale che mi ha dato un’ulteriore possibilità di conoscere nuove persone e ambientarmi serenamente qui in Svezia.
Coinvolgimento col Lund International Rotary Club
Un grande aiuto è stato anche il coinvolgimento col club Rotary locale. I loro incontri si svolgono di martedì mattina al Grand Hotel di Lund per la colazione, creando un ambiente rilassato ed energetico allo stesso tempo. All’interno dei loro meeting, oltre a discutere dei service in corso, spesso partecipano ospiti provenienti sia dal mondo imprenditoriale sia dal mondo accademico, i quali fanno un motivational speech oppure una presentazione di un progetto di ricerca su temi di interesse sociale. Un esempio è stata la presentazione di uno studio su dei batteri acquatici, tipici del Nord America, ma finora poco presenti in Europa, che stanno aumentando e contaminando i laghi svedesi (la Svezia conta circa 100 mila laghi).
Inoltre, la mia partecipazione ai loro incontri, mi ha permesso di conoscere anche i membri, che sono sempre stati disponibili e gentili nei miei confronti e anche loro mi hanno aiutato con l’inserimento a Lund con consigli pratici e sostegno morale. Il club conta membri da tutto il mondo, dalla Svezia al Brasile, dalla Finlandia al Cameroon, da qui il nome internazionale e penso che nulla si addice di più a una città come Lund che fa dell’Università la sua colonna portante e si modella attorno a ricerca e innovazione. Presenti sul territorio ci sono svariati centri di ricerca e industrie importanti come la Tetrapack o la Ericsson.
A fine Settembre 2015 ho partecipato insieme a un’altra vincitrice del Global Grant Scholarship, Sara, alla conferenza annuale del distretto dove ci siamo presentati al resto dei club distrettuali.
Un’altra bella iniziativa di questo club è legata proprio con gli studenti internazionali dell’università. Alcune famiglie rotariane, che danno la loro disponibilità, si offrono di ospitare per un pranzo o una cena uno o più studenti e anche questo rappresenta un modo rilassato ed efficace di entrare in contatto sia con la cultura svedese sia con nuovi studenti.
Inoltre, l’università è piena di organizzazioni studentesche dei più svariati campi, da quelle sportive a quelle culturali, dalla radio al teatro, creando una vita studentesca molto attiva sotto vari aspetti.
Università
L’Università di Lund è sicuramente giustamente rinomata e i corsi da me frequentati sono stati molto interessanti e molto utili, sia da un punto di vista pratico sia da un punto di vista personale. Ho seguito un totale di 5 corsi durante il primo anno accademico, tutti superati con successo con votazioni A e B (su una scala da A a F). Il metodo di insegnamento si discosta da quello che ho ricevuto durante la mia laurea triennale in italia: da un lato ho trovato il metodo svedese più coinvolgente, con più lavori di gruppo e presentazioni da fare, che senza dubbio rappresentano anche un buon esercizio per imparare a comunicare bene le proprie idee; dall’altro credo che il metodo italiano fornisca agli studenti una base di conoscenze molto ampia e più in dettaglio rispetto agli altri paesi e ciò mi ha dato la possibilità anche di potermi ambientare e orientare nel sistema universitario svedese senza particolari problemi.
Due dei suddetti corsi hanno avuto come scopo lo studio di teorie sullo sviluppo, sia da un punto di vista storico sia da un punto di visto teorico. In questo contesto ho studiato e approfondito le mie conoscenze nelle teorie quali positivismo, modernismo, colonialismo, post-colonialismo, post-sviluppo e femminismo e come da un punto di vista storico l’esportazione di determinati progetti di sviluppo abbia comportato un preciso modus operandi. L’approccio accademico dell’università di Lund, per lo meno per quanto riguarda le scienze sociali, è principalmente critico, cercando di capire le diverse parti coinvolte ed evitando di cadere in una semplicistica conclusione di giusto/sbagliato senza aver condotto studi e ricerca. Questo approccio è molto utile per capire l’importanza di andare oltre una semplice divisione fra le parti e così facendo aiuta ad orientarsi all’interno di un mondo in cui l’interesse economico è sicuramente uno dei motori che spingono organizzazioni e multinazionali ad agire.
Due dei restanti corsi sono stati incentrati sulle modalità di fare ricerca. Il primo attraverso lo studio di come organizzare e impostare un progetto di ricerca e il secondo invece su come fare ricerca, attraverso diversi metodi, per esempio studi partecipativi, metodi di valutazione o statistica. Io ho scelto di approfondire i metodi statistici, dato che nei miei studi precedenti avevo già avuto una base statistica dalla quale partire. L’analisi statistica deve sempre avere come base un approccio teorico dal quale partire; se mancante, l’interpretazione dei dati rischia di diventare fuorviante e poco significativa.
L’ultimo corso invece si è incentrato su un’analisi filosofica delle diverse teorie che possono essere ricondotte a 4 principali filoni: positivismo, costruttivismo, femminismo e realismo critico. Questi quattro filosofie sono alla base della ricerca e, in un certo senso, la modellano. Esserne a conoscenza e esserne consapevoli sicuramente aiuta a riflettere sulle scelte che si fanno nel condurre ricerca e quali aspetti vengono enfatizzati e quali invece vengono omessi o trascurati.
Questo primo anno è stato quindi incentrato sull’attività accademica e mi ha fornito importanti basi teoriche e pratiche. L’anno prossimo sarà invece diviso in un primo semestre dedicato o a corsi elettivi o a un tirocinio curriculare e al secondo per la preparazione della tesi finale. Il mio piano è di trovare un tirocinio e in caso non lo trovassi ho intenzione di seguire due corsi, il primo di GIS (sistemi informatici geografici) e il secondo che riguarda temi di food security/sovreignity e food safety.
Alla fine del mio percorso di studi sono convinto che avrò capacità e conoscenze adatte per riuscire ad avere un impatto positivo in quello che farò oltre che ad aver avuto quello che credo sia un forte sviluppo personale e umano che trovo la base fondamentale di partenza per qualsiasi cosa una persona faccia. Tirando le somme di questo primo anno, penso che sia stato estremamente positivo sotto tutti i punti di vista, ho avuto la fortuna di essere stato accolto da un club che mi ha saputo ospitare ed aiutare e la fortuna di avere la Global Grant Scholarship che mi dà la possibilità di studiare e vivere la vita universitaria a pieno, permettendomi di poter concentrarmi sul mio rendimento accademico e sullo sviluppo personale.