Relazione settimana

Gestire lo stress

Gestire lo stress

SARS-Cov-2: gestione dell’attuale crisi

Differenziazione fra il concetto di paura e di angoscia.

La paura è un sentimento che prevede la presenza di un oggetto.

Di solito l’uomo ha due possibilità davanti ad uno stimolo esterno potenzialmente lesivo, o combatte o si allontana che è la tipica risposta: “reazione di attacco o fuga” .

L’angoscia legata alla condizione attuale è legata ad una non chiara fonte di pericolo, ossia abbiamo ben chiaro quale sia il pericolo, ma tendenzialmente siamo impossibilitati sia nel combattere sia nel fuggire.

La scelta pertanto che è stata individuata è quella dell’isolamento dei soggetti: “se non entri in contatto con nessuno non rischi di entrare in contatto con quello che viene definito ‘l’agente patogeno’”.

Questo agente patogeno è esso stesso un agente “perverso”, il meccanismo attraverso cui porta alla morte non consiste solo nella replicazione di sè stesso all’interno del nostro organismo, ma maggiormente alla reazione che il nostro organismo ha contro di lui.

Con queste premesse risulta ben comprensibile come sia difficile affrontare il momento attuale.

La cosa più complicata è il non riuscire a trovare nella nostra storia qualche momento anche difficile che possa essere paragonato al momento attuale.

Spesso l’uomo mette in atto dei meccanismi adattativi riconducendo i momenti difficili del presente a momenti del passato che possono essere sovrapponibili a quelli attuali e ricorrendo alla memoria cerchiamo di richiamare le risorse messe in campo in quei momenti.

Proprio la difficoltà attuale consiste nel non ritrovare nella nostra storia un momento simile a questo alla luce di quanto spiegato in precedenza.

L’isolamento domiciliare e la forzosa convivenza con persone della nostra famiglia che abbiamo scelto come compagni di vita (mogli/mariti; compagne/compagni; figli…..) spesso ci mette in grave difficoltà.

Il perdere la routine quotidiana che normalmente prevede di condividere con i nostri familiari solo brevi momenti è stato sovvertito da questo nuovo ordine creato da un organismo acellulare.

Se ci pensiamo questa cosa è veramente difficile da comprendere.

Qualcosa di invisibile che non può vivere senza di noi e che sovverte le nostre vite e il nostro ordine di proprietà.

  Norme Igieniche

Per quanto riguarda le informazioni prettamente mediche ricordo l’importanza di determinare con precisione il livello di rischio individuale e mettere in atto tutte le norme igieniche sanitarie necessarie al fine di non entrare in contatto con il virus.

A mio avviso l’uso di mascherine è utile (nel caso in cui riusciate a trovarle) in alcuni casi specifici. Infatti entrare in centri commerciali anche per effettuare la spesa alimentare prevede il sostare in un’aria che di per sé stessa non è totalmente sicura. Le norme governative riguardanti il distanziamento sociale e l’ingresso all’interno dei negozi sono già state messe in atto, ma non ci garantiscono nei confronti dell’aria che respiriamo in luoghi potenzialmente contaminati. La stessa cosa possiamo dirla nei riguardi dei mezzi pubblici, se ci dovessimo trovare in condizione di utilizzarli.

Altra cosa è l’utilizzo di guanti monouso fuori dall’ambiente domestico. Infine ricordiamo l’importanza di lavarsi le mani quando possibile, infatti la maggiore fonte di contagio è l’entrare in contatto con superfici contaminate e contaminare noi stessi o gli altri non utilizzando una barriera fra noi e il patogeno utilizzando o proteggendo le nostre mani tramite guanti, con sostanze disinfettanti o con un’attento lavaggio delle stesse. Altra cosa è non toccare mai parti della nostra faccia, in particolar modo la zona T (occhi, bocca e naso) se non siamo sicuri che le nostre mani siano adeguatamente pulite.

Infine vorrei parlare del passaggio fra l’ambiente esterno da casa a quello interno, sarebbe preferibile, togliere le scarpe all’esterno di casa, cambiare gli abiti il prima possibile e pulire in modo accurato noi stessi e i pavimenti della casa.

I consigli dello Psichiatra

Le fasi psicologiche che si attraversano in questo momento sono:

-negazione (minimizzare quanto sta accadendo),

-rabbia (incremento dell’aggressività),

-negoziazione (si cerca di scendere a patti),

-depressione (non su base patologica, ma si riducono le tensioni e ci si rassegna agli eventi).

I consigli che mi sento di dare sono innanzi tutto di organizzare in modo dettagliato la giornata casalinga sistematizzando sia il tempo sia lo spazio.

Questa non è un vacanza in cui possiamo rimane a letto gran parte della giornata e prendersi il tempo per noi, ma un momento in cui l’isolamento risulta coercitivo e non scelto.

Organizzare la giornata sia per quanto riguarda il tempo sia lo spazio può aiutare a non farci sentire sospesi nel nulla.

Utilizzare al contempo una buona igiene di vita sia sul piano alimentare (evitare di mangiare più del necessario) sia attraverso dell’esercizio fisico, se era qualcosa che svolgevano durante la nostra quotidianità della vita normale ci aiuta a dare delle scadenze alla nostra giornata.

Una dieta equilibrata e dell’esercizio fisico aiutano a migliorare il sonno e il ritmo circadiano.

C’è infatti il serio rischio che i ritmi sonno/veglia si invertano e scandire in modo equilibrato la giornata in termini di tempo, alimentazione e esercizio fisico possono aiutare.

Altro consiglio consiste nel non fare abbuffate inutili di informazioni che spesso elicitando l’ansia e non aiutano nel comprendere la situazione. E’ sempre importante avere le informazioni necessarie, ma non ascoltare o guardare in modo ripetitivo social, TV, o altro.

Infatti ora sembra non esserci altro che questo intorno a noi, come se non vi sia anche la vita che stiamo vivendo e su cui dobbiamo concentrarsi.

Altro consiglio è non cercare di organizzare il futuro che al momento risulta essenzialmente incerto. E’ infatti difficile organizzare qualcosa che al momento è del tutto indeterminato e produrrebbe solo un serio incremento dell’ansia. Penso che sia capitato anche a voi nelle ultime settimane di provare a organizzare i giorni successivi in termini di lavoro o altro e dopo a seguito di ordinanze governative o altro sono stati annullati dei piani predeterminati. Questo comporta un dispendio di energie che al momento non è utile sprecare.

Un altro concetto fondamentale a mio avviso è quello di “resilienza” ossia la capacità che ogni individuo ha di affrontare un evento traumatico o un periodo di grande difficoltà.

Tutti noi dobbiamo far ricorso a questa grande dote che è presente in ciascuno di noi e che la vita ci ha purtroppo portato ad esercitare in passato in altre occasioni, a questo dobbiamo appellarci nell’affrontare quello che ci sta accadendo, pur nella considerazione che è la prima volta che affrontiamo un momento simile.

E’ inoltre importante, per quanto possibile cercare di effettuare qualsiasi cosa ci provochi della piacevolezza, stare con i nostri familiari, passare dei momenti atti ad accudirci o accudire chi è vicino a noi.

Infine è importante ricordarsi che nei casi in cui l’ansia sia troppo elevata e difficilmente gestibile in autonomia è opportuno rivolgersi a specialisti che ci indichino delle soluzioni sia tramite colloqui o dei trattamenti farmacologici specifici.

Consiglio a tutti la visione di questo monologo di Stefano Massini (uno scrittore mio conterraneo) in cui spiega in modo poetico le 10 cose che cambieranno in modo radicale dopo questo evento:

https://www.la7.it/piazzapulita/video/10-cose-che-non-saranno-piu-uguali-il-racconto-di-stefano-massini-12-03-2020-313023

Ringrazio tutti per l’attenzione

Dott.ssa Maricla Tavanti
Psichiatra e Psicoterapeuta