Relazione settimana

 

La scuola di scrittura.

Oggi vi racconto una mia piccola recente esperienza; qualcuno  potrà dire che ho scoperto l’acqua calda, ma è una cosa simpatica che ho sempre voluto fare, soprattutto per  imparare di più. Mentre scrivo mi immagino come direi ad un commensale che  fosse di fianco a me in una conviviale: e questo desiderio di incontro si fa impellente per  tutti.

Innanzitutto non sono una scrittrice, ma mi piace molto leggere.

Per Natale mi è stato regalato un corso ad una “Scuola di scrittura“; non avevo mai pensato a fare una cosa del genere e ora potermi avvicinare, anche stando lontano ad una esperienza del genere, mi ha molto incuriosito. Gli incontri Zoom che abbiamo imparato ad usare per molte cose – anche se noi siamo “degli  esperti”, –  aiutano a mantenere ma anche creare relazioni sociali: me lo devo ricordare quando lo racconterò ai mie bisnipoti!!.

Si tratta di un piccolo gruppo di otto persone che dialogano tra loro, con la conduzione di alcuni scrittori, “giovani”, molto più giovani di me. Il corso mi aiuta a fare considerazioni, a imparare quello che forse a scuola non ho imparato a riguardo della scrittura e della lettura. Ho detto che non sono una scrittrice nel senso abituale del termine, ma ho scritto moltissimo nelle mia vita, soprattutto diari e quando non c’era ancora internet, lettere, tante lettere.

Per la Prima Comunione a otto anni, la nonna mi  regalo un diario, di quelli con  il lucchetto: perché “nessuno  legga le tue cose personali” – mi disse.

Da allora, uso la scrittura per chiarirmi le idee, per  fermare momenti della vita e non ho mai pensato di fare partecipe di questo nessun altro, anche se in effetti ora lo sto facendo un po’ con voi.

Una scuola di scrittura aiuta, secondo me, a leggere, ad approfondire l’autore che si è scelto e conoscendo le “tecniche” e certi aspetti essenziali della scrittura mi sta facendo approfondire il modo di essere critica su ciò che leggo e che per ora mi paiono cose più “moderne” di ciò che finora ero abituata a leggere; ma perché dico più moderne? non è il termine esatto dire moderne, ma forse perché sono racconti o novelle lontano da ciò che finora avevo affrontato 

Gli insegnanti del corso, per lo più scrittori loro stessi, ci propongono i loro punti di vista e le esperienze: è molto interessante poter confrontarsi.

In realtà mischio lettura e visione di racconti che parlano di  lettura e di alcuni, mi sono rimaste impresse alcune scene: ricordo  che da bambina mi piacevano molto gli sketch di Hitchcock, in particolare uno tratto da un episodio di “Ai confini della realtà”, famosissima serie di telefilm degli anni 60!

Mi colpì molto la storia di quell’impiegato di banca amante della lettura che non riusciva mai a leggere nulla perché ostacolato dalla moglie o dal capo al lavoro, appena  poteva si chiudeva nel caveau della banca per appartarsi a leggere in santa pace; un giorno mentre è dentro il caveau scoppia una bomba che stermina la razza umana dal pianeta, tranne lui che uscendo dalle macerie si imbatte in una libreria stracolma di tutti i grandi classici della letteratura, quindi per la prima volta è realmente felice …… poi non  dico altro sul finale.  Mi è sempre rimasto in mente quel desiderio folle di lettura.

Ma sto facendo un corso di  scrittura! e devo concentrami a scrivere per il mio gruppo. eccomi a concludere che la difficoltà più grande è la questione del tempo da dedicare alla lettura come alla scrittura, nel corso le proposte sono  tantissime, come districarsi?

E voi che esperienza di lettura avete e quali letture mi consigliereste?

 Cristina