Riunione ordinaria n. 12 del 27 Marzo: “Conoscere l’Italia in auto d’epoca: il punto di vista del navigatore” – Cristina Franchini
Relazione settimana
RELAZIONE
Conoscere l’Italia in auto d’epoca: il punto di vista del navigatore
Cristina Franchini
Da oltre vent’anni condivido con mio marito, Eugenio, la passione per le auto d’epoca alla scoperta della nostra Italia.
So che alcuni di voi hanno e fanno dello “sport motoristico”, nel senso di partecipare a gare di regolarità e cronometro. Noi lo abbiamo fatto nei primi anni, ora prevale il gusto del viaggio, la vacanza, il piacere della gita in compagnia. Non è difficile mettere insieme le due cose, innanzitutto perché girare con un’auto storica permette di incontrare persone con le stesse affinità e interessi, gli stessi piaceri e gli stessi tempi di vita: la nostra Italia è ricca di luoghi interessanti, poi c’è l’aspetto sportivo di occasioni a cronometro, a regolarità, tutto molto blando.
Iniziammo con una FIAT 850 spider rossa, bella macchinina che anch’io ho guidato, era abbastanza maneggevole, poi prendendoci gusto siamo passati ad una Osca poi a una Alfa Romeo 2000 spider e ora abbiamo una Flaminia del 1962 GT ed una Touring GT convertibile oltre ad una Fiat 124 spider
I primi giri fatti negli anni 90 erano molto diversi da quelli che facciamo ora, forse la novità, forse le cose sono cambiate, certamente siamo cambiati anche noi.
Per alcuni anni gli organizzatori si divertivano a preparare tutto quanto necessario per valorizzare le auto, per fare percorsi interessanti d anche impegnativi, ma c’erano anche per noi “navigatori”. delle prove, quiz, giochi, caccie al tesoro ed ovviamente alla fine premi per tutti!
E’ un modo lento, “slow”, per raggiungere posti impensati dove si scoprono meraviglie storiche, artistiche, architettoniche, paesaggistiche e culinarie che altrimenti non si sarebbero mai conosciute. E’ spesso un’Italia minore, ma non un’Italia meno bella, meno interessante o meno ricca.
Nei nostri 20 anni con le auto d’epoca abbiamo girato molto, ma per motivi tecnici, in quanto non sempre è possibile fare lunghi tratti con le automobili d’epoca, abbiamo prediletto l’Appennino tosco-emiliano, le Marche, l’Umbria, la Toscana. Siamo stati anche nel Veneto, nella pianura padana, una volta ci siamo portati fino alla Campania e in Sardegna, e partiremo in Maggio per la Corsica,
L’Italia è tutta una meraviglia: non si contano i capolavori di artisti Italiani sparsi per il Paese, farei fatica a dire se mi ha emozionato maggiormente Monterchi, dove c’è la meravigliosa “Madonna del parto” di Piero della Francesca, o il grande “San Cristoforo” del duomo di Visso, o l’infinità di piccole chiese e borghi sperduti tra le valli e le montagne
Talvolta capitano delle cose irripetibili come il giro fatto nel 2016 ad Amatrice proprio dieci giorni prima del grande terremoto. Ad Amatrice abbiamo parcheggiato nella strada principale, quella che oggi non c’è più, abbiamo visitato il duomo, ora distrutto, e abbiamo mangiato all’hotel Roma che per tradizione conserva la ricetta originale dei Bucatini all’Amatriciana e che ora pure non esiste più. Conservo alcune fotografie che sono una rarità. A Visso, bellissimo paese del maceratese, ospiti di un amico che lì ha casa, siamo stati più volte, ha un bel duomo con il già citato “San Cristoforo”; purtroppo anche a Visso molto è andato distrutto e non sappiamo se potrà essere presto raggiungibile.
Abbiamo girato nella pianura di Castelluccio di Norcia nelle date della grande fioritura. Ci sono tantissimi altri posti nei quali abbiamo imparato a conoscere angoli della nostra bella Italia: la riviera del Brenta, Il delta del Po, la Franciacorta, il Trevigiano e altri bellissimi luoghi.
Molti anni fa siamo stati in Campania con base a Palinuro, già la partenza è stata un’esperienza, le automobili partirono con una bisarca e tutto il gruppo raggiunse la sede di partenza con il treno, un treno apposito che la Regione Campania mette a disposizione di chi si reca in vacanza da quelle parti.
Girare con le auto è però impegnativo, per chi guida e per l’accompagnatore. Siccome si cerca di non percorrere strade trafficate, di solito si segue un libretto con tutte le indicazioni stradali necessarie per raggiungere le mete, il “radar”, in cui si trovano segnati percorsi, deviazioni, svolte, semafori e indicazioni varie per non perdersi; tuttavia qualcuno si perde lo stesso, spesso perché ci si distrae a guardare le bellezze che ci circondano.
Quando ci si ferma e si parcheggia in una piazza, i partecipanti si scambiano pareri e consigli, gli osservatori si divertono a passeggiare in mezzo a tutti questi ”pezzi”. E non c’è uno che abbia la macchina più bella dell’altro. Qualcuno trova sempre un particolare che attrae, e si formano gruppi di persone che richiamano anche i locali, e anche questo diventa un’occasione per conoscere, questa volta le persone. Ogni giro, che può durare due, tre o anche dieci giorni richiede di trovare vitto e alloggio, e così esploriamo la cucina italiana che sappiamo tutti cambia sensibilmente anche spostandosi di pochi chilometri. Già, questo conferma quanto sappiamo, che l’Italia ha una densità di luoghi e costumi forse tra i più alti tra i vari paesi del mondo,
Sono innamorata dell’Italia…
ecco alcune nostre foto
Cristina