Riunione ordinaria n. 02 del 31 Luglio: “Alfabetizzazione primaria e funzionale” – Paolo Malpezzi
Relazione settimana
RELAZIONE
ALFABETIZZAZIONE PRIMARIA E FUNZIONALE
Paolo Malpezzi
Secondo quanto si legge nella Dichiarazione di Persepoli, adottata dall’UNESCO nel 1975, l’alfabetizzazione è molto più del semplice processo di imparare a leggere, scrivere e contare. Si tratta infatti di “un contributo alla liberazione dell’essere umano e al suo pieno sviluppo” e, in quanto tale, rappresenta un diritto fondamentale per tutti.
L’alfabetizzazione universale rappresenta una delle grandi battaglie perse (per ora) dell’umanità. Tra gli Obiettivi del millennio che le Nazioni Unite si erano date nel 2000 figurava quello di allargare a tutti gli esseri umani la possibilità di accedere a un’istruzione primaria. Questo obiettivo non è stato raggiunto: l’analfabetismo grava ancora sulle spalle di 774 milioni di adulti nel mondo, due terzi dei quali sono donne.
A questa situazione tipica dei paesi sottosviluppati va aggiunto ora il fenomeno delle migrazioni massive dai Paesi del Medio Oriente e dell’Africa Settentrionale e Centrale verso i Paesi Europei. Si rende necessario allestire, nei paesi fortemente industrializzati, progetti, metodi e tecniche per poter recuperare alla dignità della vita civile centinaia di migliaia di persone assicurandone l’integrazione sociale e culturale
I paesi più sviluppati, soffrono oggi anche di un altro problema: l“analfabetismo funzionale”; concetto che si applica a coloro che non hanno le abilità necessarie per essere membri produttivi della società moderna – circa 160 milioni di adulti – che non sono in grado di compilare un questionario, seguire delle istruzioni, leggere una mappa o aiutare i propri figli con i compiti. La situazione è esacerbata dall’avvento di nuove tecnologie e dalle moderne knowledge societies, che rendono l’abilità di leggere e scrivere ancora più essenziale oltre a richiedere altre abilità per poter partecipare attivamente alla vita di una società globalizzata e in continua evoluzione come la nostra.
L’alfabetizzazione è sempre stato uno dei temi più cari per Paul Harris e visto l’ampliarsi progressivo dei suoi contenuti ed obiettivi è oggi ancora più centrale e vitale per noi rotariani e ci chiede di contribuire a dare a tutti ed a ciascuno strumenti base di conoscenza per essere pronti ad operare nell’ambiente in cui si vive.
Certamente di primaria importanza è l’impegno verso i bambini e i giovani, dal combattere l’analfabetismo all’indirizzare gli studenti al lavoro e alla professione. Vanno aperte scuole nei paesi sottosviluppati e vanno instaurate collaborazioni nel nostro territorio con le istituzioni scolastiche per realizzare progetti didattici e momenti formativi di orientamento professionale (alternanza scuola lavoro). L’obiettivo finale è sia quello di incrementare le loro conoscenze che di fornirgli quell’educazione civica che genera buoni cittadini e li inserisce in modo positivo nella società, nella famiglia e nel lavoro.
Non può poi essere trascurato il fenomeno di grandi migrazioni che coinvolge oggi la nostra società e che ci impone di “Alfabetizzare per accogliere” quegli stranieri che intendono chiedere il permesso di soggiorno di lungo periodo. Alfabetizzarli significa insegnare loro la lingua, fargli conoscere leggi e regole della nostra comunità affinchè ad esse si adeguino, avviarli a un dignitoso lavoro.
Lo sviluppo delle tecnologie informatiche che sempre più sta influenzando i processi di comunicazione e anche quelli delle attività quotidiane (dai sevizi bancari, alle pratiche burocratiche, agli acquisti) impone ai rotariani una attività di service per combattere l’Analfabetismo informatico”. I destinatari sono prima di tutti gli anziani e più in generale coloro che hanno difficoltà ad avvicinarsi a questo nuovo mondo, ma anche i giovani che troppo spesso non vengono “educati” al corretto utilizzo di queste tecnologie con il rischio di “mala” informazione e di abuso nell’utilizzo di questi strumenti a scapito dei rapporti interpersonali diretti.
Un’attività specifica va poi rivolta all’interno del Rotary per superare finalmente il divario tra le grandi potenzialità degli strumenti informatici che abbiamo a disposizione e la reale capacità o volontà di un loro buon utilizzo.
L’Eclub 2072 ha nei suoi soci competenze e capacità rilevanti per realizzare servizi nel campo dell’alfabetizzazione facendosi carico di collaborazioni con il mondo scolastico e con le istituzioni pubbliche che si occupano dei migranti, compartecipando a progetti internazionali di prima alfabetizzazione, proponendo momenti di formazione “informatica” ai Club rotariani. Di ausilio alla realizzazione di queste attività potrà essere l’utilizzo dell’e-learning.
A livello internazionale si può pensare di aderire a progetti condivisi con altri Club e possibilmente con il cofinanziamento della Rotary Foundation, per l’alfabetizzazione primaria nei paesi sottosviluppati (materiale didattico, arredi, borse di studio, ecc…).
Per le scuole del territorio si può aderire ai progetti di alternanza scuola lavoro dei Club Felsinei, proporre progetti didattici su argomenti di attualità e integrativi del programma scolastico; per l’alfabetizzazione degli immigrati può essere di riferimento quanto realizzato dall’Eclub 2050, come la guida per l’esame di italiano.
Corsi d’aula o di e-learning possono combattere l’analfabetismo informatico ed essere rivolti ad associazioni culturali del territorio e, ancor di più, ai rotariani per migliorare la loro capacità di formazione e comunicazione “informatica“. Tramite il Distretto si può chiedere ai Club di proporre ai soci l’adesione a questi corsi di apprendimento. E’ evidente che l’attuale capacità dei Club di comunicazione e di scambio di informazioni sulle attività svolte dai Club stessi e dal Distretto o dal Rotary International è scarsa, particolarmente nell’utilizzo delle tecnologie informatiche, e questo non facilita certamente l’adesione al Rotary dei giovani e la loro partecipazione attiva alla vita rotariana.