Relazione settimana

RELAZIONE

Paolo Malpezzi 2

 

IL SALOTTO DELLE IDEE n.1

Paolo Malpezzi (Socio Onorario del Rotary E-Club Distretto 2072, già socio del Rotary Bologna Ovest)

 

 

Il Consiglio di legislazione sollecita i Club ad adottare un proprio piano di formazione per attivare nei confronti dei dirigenti e dei soci, in particolare dei nuovi soci, una indispensabile attività di conoscenza del Rotary e dei suoi principi informatori.

In tale piano un ruolo centrale è riservato all’Istruttore di Club, ruolo che per la presente annata ho accettato di svolgere nell’eClub 2072 sperando di poter dare un contributo di idee e di conoscenze utili a favorire il buon funzionamento del Club; buon funzionamento a cui tengo particolarmente in quanto convinto promotore della fondazione del primo eClub del Distretto e poi come rappresentante speciale del Governatore e come socio onorario.

Il piano di formazione dell’eClub richiede una strategia attenta e particolare in quanto molti suoi soci non hanno esperienza rotariana pregressa, anche se alcuni di loro ne hanno già vissuto e condiviso gli ideali come rotaractiani.

Il diverso sistema prevalente di comunicazione è un altro motivo che differenzia metodi e contenuti del piano e va prevalentemente sviluppato utilizzando le tecnologie informatiche. In tal senso credo sia necessario prevedere nel sito del Club un’area dedicata alla formazione nella quale includere documenti e siti d’interesse proposti sia dall’istruttore che dai dirigenti del Club e approvati dal Consiglio Direttivo. Per garantire momenti di formazione interattiva è poi essenziale attivare un forum (Il salotto delle idee) nella club house riservata su argomenti proposti dall’istruttore e approvati dal Consiglio e mantenuti in linea per quindici giorni. Se si individuano argomenti di particolare interesse può essere opportuno dedicare alla formazione una o più conviviali condotte dall’istruttore o da un dirigente del Club.

Il piano è importante venga discusso e approvato nel corso di un Consiglio Direttivo tenuto in riunione con presenza fisica e previo invio della proposta ai consiglieri almeno una settimana prima.

 

Diceva Paul Harris che i soci dovevano essere scelti in base alla loro attività per poter “godere dell’amicizia con uomini di ogni professione, allargando, in tal modo, il proprio orizzonte”.

Motore primo del Rotary delle origini è stata quindi l’amicizia, quella di cui sentiva il bisogno un giovane professionista cresciuto nel Vermont esercitando la propria attività a Chicago, e che lo portò a collocare il Rotary al di fuori di ogni questione religiosa e politica, a porre alla base del sistema di relazioni interne ed esterne l’etica nell’agire dei singoli e a praticare la virtù rara della tolleranza.

Ben presto i Rotariani si accorsero che l’amicizia e la cura dei reciproci interessi professionali non era sufficiente a tenere in piedi un club. Si sentì cioè il bisogno di una forte motivazione e questa la trovarono nell’aiutare i meno privilegiati a migliorare le proprie condizioni di vita, con il fine di “Servire al di sopra di ogni interesse personale”.

Fin da allora il Rotary si è dimostrato fondamentalmente una filosofia di vita e precisamente la filosofia del “Servire”, che per essere più aderente al reale spirito e al senso rotariano possiamo tradurre con l’espressione. “rendersi utili”.

Oggi, in un mondo completamente cambiato gli ideali del Rotary, quali furono fissati da Paul Harris sono ancora fondamentali ma gli strumenti utili per realizzarli si sono modificate e l’eClub lo testimonia quanto meno differenziandosi nell’utilizzo delle tecnologie informatiche.

Questi valori trovano la loro più compiuta realizzazione nell’attività del Club e su queste premesse è importante incontrarsi e confrontarsi per sempre meglio finalizzare le risorse umane, economiche e tecnologiche del Club per indirizzare al meglio l’azione interna in relazione alla quale propongo di approfondire il ruolo della dirigenza

 

Etica nella professione, sentimenti di amicizia, tolleranza e disponibilità a servire gli altri sono i principi cardine del Rotary e quindi dei rotariani che sono chiamati a programmare e dirigere la vita del Club. In un Club di recente fondazione è particolarmente importante che i dirigenti contribuiscano in termini di idee e di azioni a consolidare le attività del club, garantendo una continuità di obiettivi, puntando su progetti pluriennali e su un’organizzazione sempre più strutturata e atta a recepire e sviluppare negli anni le iniziative proprie ed esclusive di ogni presidente. A loro, come poi anche a tutti i soci, si chiede di “partecipare in amicizia per servire” collaborando con entusiasmo e impegno alla realizzazione del programma, “dando il massimo” della loro fede rotariana e dimostrando attaccamento al Club e partecipazione vera, anche nei momenti di confronto e di dibattito, sempre costruttivi e utili. Per questi motivi è necessario vengano scelti tra coloro che dimostrano evidenti doti rotariane e reale disponibilità a impegnare le loro capacità e il loro tempo.

E’ essenziale che i dirigenti conoscano statuto e regolamento, contribuendo collegialmente in questa fase iniziale a verificarli e modificarli ove risulti utile al buon funzionamento del Club, e che esercitino i loro compiti in conformità alle regole operative indicate dal Rotary International riportate nei manuali.